MARTEDÌ, 18 MAGGIO 2010
Pagina 13 - Attualità
Lo assicura il ministro Renato Brunetta che annuncia la «caccia agli sprechi»
VINDICE LECIS
ROMA. L’unica certezza della manovra è che cosa non ci sarà, cioè la tassazione delle rendite finanziarie e dei grandi patrimoni. Si apre invece la «caccia agli sprechi» nella politica e nella pubblica amministrazione e si preannuncia una stretta sulle pensioni (dimezzamento delle finestre d’uscita e restrizioni su quelle di anzianità). Il ministro Brunetta precisa anche che non ci sarà «nessun taglio agli stipendi dei dipendenti pubblici. Non stiamo come la Grecia». Per il Pd i tagli alla casta vanno bene «ma non siano una foglia di fico per misure antipopolari».
La manovra 2011-2012 che il governo sta per varare punta a recuperare risorse dai risparmi ottenuti con la lotta agli sprechi che «sono in politica» anche se, ammette Brunetta, si tratta di misure simboliche che «non risolvono granché». Il governo, che non ha ancora definito i contorni della manovra di correzione dei conti pubblici (che ora sarebbe lievitata a 27 milioni), insiste invece sul valore simbolico dei tagli «alle aree di privilegio». Il ministro Calderoli, ad esempio, mette nel mirino i magistrati ma difende l’esistenza delle province.
Tra le indiscrezioni quelle sulla stretta delle «pensioni d’oro», per introdurvi un prelievo di solidarietà, e su quelle di invalidità (attualmente oltre 2 milioni e mezzo). L’idea è quella di fissare un limite di reddito alle indennità di accompagnamento oltre il quale il beneficio potrebbe essere ridotto (attualmente si tratta di un’indennità di 472 euro).
Chiede un’immediata mobilitazione fino allo sciopero generale Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom. Non c’è stato l’equilibrio della finanza pubblica, commenta il segretario del Pd Pier Luigi Bersani: mentre il governo «ci raccontava che non avevamo problemi» non «ha frenato la spesa corrente ordinaria e ha ridotto gli investimenti». L’Idv è pronto «alle barricate» se si inciderà «sui più deboli».