Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Consumo idrico, troppi sprechi in Comune»

Fonte: La Nuova Sardegna
17 maggio 2010

SABATO, 15 MAGGIO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Denuncia del Pd: «L’amministrazione paga una bolletta di un milione e mezzo. Innaffia i giadini pubblici con l’acqua potabile»

«Evitare le commistioni: il direttore del Municipio è anche presidente di Abbanoa»

Ieri un simposio in via Emilia: «Un bene di tutti da salvare»

ROBERTO PARACCHINI 

CAGLIARI. Com’è possibile che il Comune spenda un milione e mezzo di bolletta annua per l’acqua? La domanda è riecheggiata nel convegno del Pd sull’acqua.
Nel simposio «Acqua, bene comune o privilegio», che si è tenuto ieri sera in via Emilia, Ninni Depau (capo gruppo del Pd in consiglio comunale) ha sottolineato l’assurdità della situazione cagliaritana. In assemblea municipale il Partito democratico presenterà un ordine del giorno in cui viene chiesto all’amministazione di «attivare politiche tese a ridurre i consumi idrici del Comune», vista la «cifra stratosferica» della bolletta. Secondo il Pd la causa «di qusto sperpero» nasce dal fatto che i giardini di Cagliari «vengono irrigati con acqua potabile nonostante noi depuriamo trentacinque nilioni di metri cubi nel depuratore di Is Arenas, che puntualmente finiscono a mare». Una situazione paradossale che viene denunciata da anni ma senza alcun risultato concreto.
Nello stesso tempo, è stato ribadito ieri nel simposio (a cui hanno partecipato anche Giovanni Pinna, Nicola Muscu, Renato Soru e Graziano Milia), «l’acqua è uno dei beni più preziosi dell’umanità e deve essere garantito a tutti nel rispetto dei vincoli ambientali, secondo principi di equità e solidarietà e con criteri di sostenibilità per preservarne la qualità e la disponibilità per le future generazioni». Ma per avviare una gestione di questo tipo «la conduzione di Abbanoa va improntata a criteri di efficienza, efficacia, economicità e rispetto per le esigenze dei cittadini». Il che significa «che bisogna intervenire per evitare che cifre enormi come quelle spese da Cagliari per l’acqua siano adeguatamente controllate, come era stato chiesto dal consiglio comunale sin dal marzo del 2009, in cui venivano messe in evidenza carenze e inefficienze». Ma le regole della buona amministrazione dicono che occorre «mantenere saldi i principi di divisione tra controllori e controllati, mentre questo non avviene in Comune. Il Comune detiene infatti il venti per cento di Abbanoa, ma il presidente di questa società è anche il direttore generale del Municipio». Da qui la richiesta dei consiglieri comunali del Pd, ripresa anche ieri nel simposio, «di evitare ogni forma di commistione fra responsabilità politiche e manageriali», separando nettamente le funzioni di controllo e indirizzo dell’azionista pubblico dalle altre.