l'iniziativa Rievocati i raid del 1943
Libri da contrapporre alle bombe. La rievocazione dei bombardamenti su Cagliari di febbraio e maggio 1943 e la donazione della biblioteca di Nicola Valle da parte della famiglia alla Fondazione Siotto. Che giovedì, proprio in quel 13 maggio che per la città è diventato giorno della memoria, assieme al 23 febbraio, ha deciso di tornare all'apocalisse delle cinquecento tonnellate di bombe sganciate sessantasette anni fa dall'aviazione americana. Lo ha fatto, nelle persone del presidente della Fondazione Aldo Accardo, del nipote di Valle, Giampaolo Lallai, e del sindaco Floris, legando simbolicamente la dolorosa ricorrenza all'acquisizione del quinto fondo librario, dopo quelli, rispettivamente, di Giuseppe Siotto, Renzo Laconi, Francesco Accardo e Girolamo Sotgiu.
Perché sia chiaro un messaggio, ribadito in tutti gli interventi: che la rinascita, ogni rinascita, può avvenire solo se passa da una crescita culturale, da una ricostruzione materiale ma anche immateriale, come ha sottolineato Floris. I libri, le idee, le connessioni fra presente e passato, fra la storia di una comunità e quella del mondo: è un po' questa la filosofia e la vocazione della Fondazione di via Genovesi, che va sempre più ampliando la propria biblioteca e l'archivio, con più di 40mila volumi a disposizione (in consultazione, non in prestito) di chi ne faccia richiesta. Presto, promette Accardo, si attiveranno per la catalogazione dell'eclettica biblioteca della famiglia Valle, per ora solo inventariata, comprendente letteratura, storia, ma soprattutto musica, essendo stato, Nicola Valle, un enfant prodige, diplomato in violino a tredici anni, successivamente laureatosi in Lettere. Un eccelso intellettuale, professore di liceo, con uno spirito di grande sensibilità, oltre che per la cultura in generale, per il sociale: proprio all'indomani dei bombardamenti, fu Valle a proporre di utilizzare per gli sfollati le casermette dell'Ausonia. E fu sempre lui a fondare l'associazione degli Amici del libro, divenuta nel tempo deposito di un capitale umanistico imprescindibile per la crescita della città. Ma la serata di giovedì, col busto di Valle che guardava da sopra un pianoforte a coda la sala di palazzo Siotto gremita di pubblico, è stata soprattutto rievocazione del '43, resa viva e intensa anche attraverso un documentario realizzato dal collezionista Sergio Orani, con filmati originali dei bombardamenti e della devastazione. E con due canzoni in sardo scritte e musicate dallo stesso nipote di Valle, Lallai, che rievoca quel giorno, lui in braccio a sua madre, all'uscita dalla messa, la fuga nel rifugio, la paura e la morte intorno. Così come rievoca il calore di uno zio che presto ha preso il posto del padre e lo ha nutrito con il suo raffinato e colto spirito moderno.
Alla vigilia dei centocinquanta anni dell'Unità, fervono anche altri preparativi, alla Fondazione Siotto. Accardo si prepara per la visita di Napolitano a Cagliari, in ottobre, e per le celebrazioni dell'Unità alla Maddalena. Mostra una locandina dove ha capovolto un dipinto patriottico di Domenico Induno. Il professore di storia sa che la storia è fatta anche di letture e prospettive diverse. Per esempio, che l'Anfiteatro di Cagliari è luogo per ascoltare la musica, quindi ben vengano le gradinate in legno. Ma questa è un'altra storia.
RAFFAELLA VENTURI
15/05/2010