via Santa alenixedda
Hanno suonato Cajkovskij con abiti borghesi, dopo aver letto un comunicato sindacale: l'orchestra del teatro Lirico di Cagliari protesta contro il decreto Bondi che riorganizza le fondazioni liriche italiane. Una lamentela andata in scena ieri sera durante il ventitreesimo appuntamento della stagione concertistica 2009-2010 (il solista Sergej Krylov è stato accompagnato dall'orchestra diretta dallo slovacco Peter Feranec), che verrà replicata oggi.
IL COMUNICATO «Con il decreto approvato il 30 aprile, che apporta pesanti modifiche, si intende venire meno al principio costituzionale su tutela e sviluppo del patrimonio artistico, e si cancellano le finalità di formazione culturale e sociale della collettività sancite della legge 800 del 1967», viene spiegato in un comunicato firmato dalle organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Fials e Css.
La riforma voluta dal ministro della Cultura ridurrà i finanziamenti alle Fondazioni e la consistenza dei contratti integrativi dei singoli teatri, ovvero la fetta più grande dei fondi statali. Un taglio che ha suscitato le proteste degli orchestrali e degli altri dipendenti: «Le Fondazioni sono fabbriche di cultura in cui è il personale la materia prima, non ha senso dire che il costo delle maestranze è pari al 70 per cento dei finanziamenti. Ci si deve interrogare sulle scarse risorse che vengono investite sulla cultura in generale e sulla pesante influenza della politica sulla gestione economica delle Fondazioni».
MENO QUALITÀ Ancora: «È sotto gli occhi di tutti il progressivo degrado della qualità, frutto di una gestione disattenta e non dello scarso impegno degli operatori tecnico-amministrativi o artistici». Da Cagliari, fanno sapere i sindacati, partirà una delegazione per partecipare alla manifestazione del 17 maggio organizzata al Teatro dell'Opera di Roma.
15/05/2010