Via della Pineta. Per trent'anni è stata l'unica struttura a ospitare la prosa in città: il suo futuro è legato al Piano casa
Verrà demolito e ricostruito: al suo posto case e negozi
Costruito nel 1962, l'Alfieri ha garantito per quasi trent'anni uno spazio per ospitare la stagione di prosa cagliaritana.
L'accerchiamento è stato silenzioso e inarrestabile: «Ora c'è il Massimo, poi si sono aggiunti anche i teatri di Quartu, Sinnai e di tutta la provincia», elenca Guido Cossu, figlio di Umberto, costruttore che nel 1962 tirò su l'Alfieri quando ancora via della Pineta era una strada di periferia, un vialone «quasi malfamato» che portava al mare.
LA DECISIONE Trentotto anni dopo il cine-teatro, fino a pochi anni fa l'unico spazio a disposizione per la prosa (e per molto tempo, fino all'apertura di Lirico e Auditorium, l'unico spazio e basta) chiude e si trasforma. «Non ha più senso resistere: quando mio padre creò questo palcoscenico non c'era l'affollamento di adesso. Per più di trent'anni abbiamo assicurato alla città un luogo dove veniva fatto sia cinema che teatro, abbiamo fatto in modo che Cagliari avesse la sua stagione di prosa». Ancora qualche mese, poi il possibile cambiamento radicale: l'intero palazzo potrebbe essere buttato giù e ricostruito, con un aumento di cubatura che dovrebbe sfruttare anche lo spazio utilizzato fino a pochi anni fa per il cinema all'aperto.
PIANO CASA Per ora esistono solo le bozze di un progetto legato alla sorte del Piano casa, ancora fermo a livello comunale. Di sicuro demolizione e ricostruzione non sono connesse a problemi di stabilità - questa una delle mille voci che circolano sull'edificio -, visto che teatro e condominio sono in ottime condizioni. Nei prossimi mesi gli inquilini, distribuiti su quattro piani, lasceranno i loro appartamenti. Poi la costruzione, circa 12 mila metri cubi, aumenterà grazie alla legge che permette un bonus di cubatura che può arrivare fino al 30 per cento.
IL FUTURO L'Alfieri, inteso almeno come palcoscenico, sparirà: «Forse rimarrà un bar o un punto di ristoro, come quello attuale del foyer. Al pian terreno probabilmente ci saranno negozi. Un supermercato? Abbiamo avuto molte richieste in questi anni, ma abbiamo sempre rifiutato. Credo che un centro commerciale o un grande supermarket non abbiano senso qui in centro. Vedrei meglio botteghe e altre attività piccole», precisa Cossu, proprietario dell'edificio insieme ai quattro fratelli. Il progetto prevede anche due piani di parcheggi sotterranei.
IL TEATRO Lo spazio teatrale è ancora gestito dall'associazione Teatro di Sardegna, che nel 2002 firmò un contratto d'affitto d'azienda per la gestione completa della struttura, che dal 1981 ospitava la stagione di prosa. Un accordo rinnovato più volte, l'ultima fino al 2011. Ma visto il buon rapporto tra proprietari e compagnia e la disponibilità del Massimo, il termine potrebbe essere anticipato.
LA CONCORRENZA Una scelta, quella della chiusura dell'Alfieri, dovuta anche alla concorrenza: «Quando abbiamo iniziato il Conservatorio era inagibile, il Lirico ancora non esisteva. Senza contare la nascita dei multisala, che ha affossato i cinema. Siamo sempre andati avanti senza contributi pubblici. Tutto quello che abbiamo guadagnato, è stato reinvestito per mantenere e migliorare il teatro», ricorda Cossu mentre nel retropalco le maestranze allestiscono sui listoni di legno scuro uno degli ultimi spettacoli. Poi, sarà il sipario.
MICHELE RUFFI
14/05/2010