Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Prostituzione, cambia la geografia

Fonte: L'Unione Sarda
3 luglio 2008

I controlli sugli extracomunitari clandestini hanno ridotto il numero delle africane

Invasione rumena in viale Trieste, si svuota il viale Elmas
Protestano gli abitanti di viale Trieste: «Per noi donne è diventato impossibile uscire di casa: ci scambiano per prostitute e ci abbordano».
Crollo di viale Elmas, via Po in discesa, stabili gli appartamenti in centro, cresce clamorosamente viale Trieste (e zone limitrofe): sono le ultime variazioni del borsino del mercato della prostituzione cagliaritana. A provocare le variazione sono state, soprattutto, le forze dell'ordine: negli ultimi tempi, Carabinieri e polizia hanno intensificato i controlli sui clandestini. Provocando, di fatto, un esodo di massa delle prostitute africane (soprattutto nigeriane) che stazionavano in viale Elmas. Le ultime rimaste sono state costrette a nascondersi nelle strade laterali: nell'arteria principale soltanto qualche ragazza particolarmente coraggiosa e alcune rumene. Ridotte di numero anche le prostitute che occupavano il viale Monastir, zona nella quale opera l'unica cagliaritana (ormai avanti con gli anni) che, nonostante tutti i possibili pericoli, continua a lavorare per strada.
VIALE TRIESTE Ormai l'epicentro della prostituzione cagliaritana si è spostato in viale Trieste, soprattutto nella parte che dà sul viale Sant'Avendrace. Raccontano gli agenti delle forze dell'ordine che il piazzale dove si svolge il mercato domenicale si trasforma in un “night a cielo aperto”: addirittura, alcuni clienti arrivano in zona, parcheggiano, socializzano con le prostitute e, spesso, restano lì ad ascoltare musica (diffusa dagli stereo delle auto) insieme alle ragazze. Impossibile qualunque intervento di Carabinieri e polizia: in Italia, esercitare la prostituzione non è un reato e le ragazze sono tutte rumene (cioè comunitarie). E, a dispetto del loro aspetto quasi adolescenziale, anche ben oltre la maggiore età (qualcuna supera abbondantemente anche i trent'anni).
GLI ALBERGHI Rappresentano, sparite le africane, l'ultimo gradino della prostituzione: praticamente tutte loro sono costrette a battere per strada. Nessuna di loro utilizza appartementi privati anche perché quasi tutte vivono in alberghi dell'hinterland cagliaritano (prevalentemente ad Assemini) dove è impossibile lavorare: i gestori e i proprietari degli hotel sanno bene che rischierebbero di essere accusati di sfruttamento o di favoreggiamento della prostituzione. Impossibile, dunque, lavorare tra quattro mura.
GLI APPARTAMENTI Le rumene, in fondo, possono continuare a battere all'aperto senza rischi di essere cacciate. Ma la “clientela” cagliaritana ha spesso gusti esotici: negli ultimi tempi, raccolgono molti consensi le lucciole cinese. E continuano a essere apprezzate le sudamericane e le centroamericane (in particolare, le brasiliane e le cubane). Queste ragazze, però, sono spesso clandestine. Dunque, esercitano la loro professione in appartamenti, insospettabili, del centro. Luoghi dove vengono soddisfatte anche esigenze particolari: sono praticamente spariti da via Po tutti i travestiti. Qualcuno di loro si è messo in proprio e gestisce l'attività in mini appartamenti in zone periferiche della città.
LA LETTERA Dunque, sempre meno ragazze battono per strada. Ma sono pur sempre tantissime. A testimoniarlo è una ragazza di diciassette anni che abita in via Nazario Sauro: ha spedito una lettera al Comune che è stata protocollata e che sta per diventare l'oggetto di un'interrogazione del consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco. “Ogni volta che esco di casa”, scrive la ragazza, “vengo scambiata per una prostituta: le auto che passano vicino a me, ormai, non si limitano più a guardarmi: tentano abbordaggi che stanno diventando sempre più insistenti. Tutte le donne che abitano in quella zona quasi non possono pià andare a a scuola, in palestra, al lavoro perché, ogni volta che tornano a casa, hanno il timore di dover fare i conti con qualche cliente delle prostitute”.
MARCELLO COCCO

03/07/2008