Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Scoprire Molentargius in bici e in barca tra natura e archeologia industriale

Fonte: La Nuova Sardegna
13 maggio 2010

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GIOVEDÌ, 13 MAGGIO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Oltre 700 i visitatori che nello scorso weekend hanno partecipato alle escursioni di Legambiente

Vincenzo Tiana: «Ancora lontana la ripresa delle saline»


CAGLIARI. «Oltre settecento persone hanno visitato sabato e domenica il parco di Molentargius», afferma Vincenzo Tiana, responsabile regionale di Legambiente. «Le escursioni, organizzate come Associazione per il parco, sono state fatte ogni ora - continua Tiana - c’era un gruppo per l’archeologia industriale delle saline: dalle officine alla falegnameria. Poi abbiamo promosso anche un itineraio nei canali con un barcone e un altro in bici».
Il successo è stato grande, ma «manca ancora il tassello centrale del sistema umido di Molentargius, le saline - sottolinea Tiana - anche se mi risulta che i consorzio di gestione del parco abbia un progetto per il riavvio della produzione». Ma quel piano è ancora lontano dall’essere utilizzato. «Alla ripresa dell’industria del sale è legato il futuro di Molentargius - sottolinea Luca Pinna, presidente regionale del Wwf - tutti sanno che questo stagno è un sistema idraulico legato al funzionamento delle saline. E i danni si vedono: la divisione e i camminamenti interni allo stagno non ci sono più. E questo impedisce all’avifauna di poter nidificare. Una delle caratteistiche di Molentargius è la presenza di specie pregiate, che ora tendono a diminuire proprio perchè non trovano spazio per nidificare». Un esempio per tutti: «Da anni, ormai, i fenicottei rosa - precisa Pinna - non cotruiscono più i loro nidi a Molentargius e si sono trasferiti nella laguna di Santa Gilla».
Per intervenire e ripristinare il bene saline-stagno (argini, canali ecc.) occorrono circa cinque milioni di euro e il Consorsio ha già pronto il progetto. L’intervento permetterebbe: sia il riavvio della produzione del sale e sia (come conseguenza) di recuperare completamente il valore ambientale del luogo per l’avifauna pregiata. La Regione, però, pur favorevole alla riattivazione delle saline, prima ha espresso perplessità sul fatto che questa attività venga svolta dal Consorzio, poi la questione si è arenata sia per le diverse competenze della Regione, che per l’iter burocratico, non ancora concluso, del passaggio della proprietà dai Mopnopoli di Stato al governo dell’isola e, quindi, al Consorzio. I responsabili del parco hanno precisato più vote che a loro interessa solo l’avviamento, per un controllo ecologico più preciso, e non l’attività vera e propria. Il tempo necessario potrebbe essere solo di due anni. Ma per noi è importante perché permetterebbe anche di definire i protocolli di compatibilità tra sviluppo dell’industria del sale e compendio naturalistico. (r.p.)