Verso il voto. Si infiamma la campagna per la Provincia: esposto del candidato Pdl
Il presidente uscente aveva attaccato l'avversario: noi non spendiamo 200 mila
euro
Alessandro Zorco alessandro.zorco@epolis.sm
«Non siamo quelli che spendono 200 mila euro per la campagna elettorale», aveva detto il presidente uscente Graziano Milia attaccando il candidato del centrodestra Giuseppe Farris. «Noi faremo una campagna elettorale molto sobria e “camminata” - aveva poi annunciato, presentando la sua lista al Bastione di Saint Remy -: con i pochi soldi che abbiamo faremo qualche altra cosa anche perchè non abbiamo come committenti due parlamentari». Non si è fatta attendere la replica di Farris che, ieri, ha annunciato sul suo sito internet di aver firmato un esposto per chiedere alla Prefettura la rimozione di un manifesto 6x3 dell’assessorato provinciale al Lavoro e Formazione, apparso in viale Ciusa, accusando Milia di aver violato il divieto di svolgere atti di pubblicità istituzionale durante la campagna elettorale.
«IN OCCASIONE della sua conferenza stampa, Milia aveva detto che la sua sarebbe stata una campagna elettorale fatta con pochi soldi - ha attaccato Farris -. Ora capiamo perché: usa quelli della Provincia, cioè di noi tutti contribuenti! L'altra notte, su segnalazione di alcuni cittadini, sono passato in viale Ciusa a Cagliari e ho trovato un manifesto 6x3 con il logo della Provincia e l’intestazione a nome dell’assessorato al Lavoro e Formazione. A prescindere dallo slogan impiegato – direi davvero azzeccato (Il tuo lavoro è il nostro lavoro!) – si tratta di un fatto di inaudita gravità. L’uso disinvolto dei soldi dei cittadini per fare propaganda istituzionale è un atteggiamento a dir poco sfacciato. Anche il più sprovveduto e superficiale degli amministratori sa, o dovrebbe sapere, che durante la campagna elettorale è fatto divieto assoluto di svolgere attività di pubblicità istituzionale. Delle due l’una: o Milia è totalmente impreparato e non conosce neppure le norme più elementari in materia, oppure è così in malafede che questa trovata è il gesto disperato di chi capisce che è prossimo allo sfratto. Per queste ragioni ho firmato l'esposto al prefetto». Nella doglianza, Farris chiede che «la Prefettura di Cagliari voglia ordinare l’immediata rimozione dei manifesti elettorali affissi e la non affissione di ulteriori, dando i conseguenti ed opportuni provvedimenti ». Da Milia non arriva nessuna replica. Ma corre in suo aiuto uno dei candidati della lista del senatore Piergiorgio Massidda. «Lo stesso Farris ha un candidato, consigliere provinciale uscente, che pubblicizza assemblee pubbliche con manifesti stampati in Circoscrizione, con logo ufficiale del Comune di Cagliari», afferma Simone Spiga, componente del coordinamento provinciale del Pdl. «Dovrebbe attaccare anche lui, ma questo non avviene.
Le chiavi
1 La sociatà di Velardi
Per la campagna elettorale di Giuseppe Farris è stato invece arruolato, da Roma, Claudio Velardi con la sua società di lobbing Reti.
2 Il modello di Obama
Per Graziano Milia è stato arruolato lo studio DGG Consulting di Roma che a quanto pare cerca di ricalcare il modello Obama.