È emergenza tra via Podgora, via La Somme e via Carnia
Rosicchiano i fili della corrente elettrica, si aggirano nei balconi ed entrano negli appartamenti. I topi hanno preso d'assalto il complesso di case popolari a pochi metri da piazza San Michele: un'invasione che riguarda tutta la zona fra via Podgora, via La Somme e via Carnia. Per i residenti non è una novità: sono almeno cinquant'anni che da queste parti si convive con i roditori. Ma la rabbia non ha lasciato il posto alla rassegnazione.
TOPI E BLATTE La presenza di terreni incolti nelle vicinanze, di certo non aiuta. Ma la vera causa sono le fognature, vecchie e danneggiate: da lì i topi escono e, arrampicandosi sui tubi arrugginiti, riescono a raggiungere anche gli ultimi piani delle palazzine. «I bambini hanno paura, ma non solo loro: i topi sono talmente grandi che i gatti, anziché dar loro la caccia, scappano», racconta Paola Pinna, residente in via La Somme. Chi vive al piano terra non può far altro che chiudere le finestre e barricarsi in casa: anche le zanzariere sono inutili, i topi le rosicchiano e invadono le abitazioni. Qualcuno usa il veleno, ma non basta: «Con il caldo e lo sporco proliferano, e presto arriveranno anche le blatte», scuote la testa Carlo Ruggiu. «Vivo qui dal 1961, ed è sempre stato così», dice indicando le tane dei ratti, tappate con delle pietre, nel cortile condominiale. «Ieri un vecchietto ha messo fuori dal balcone un piatto di malloreddus per i gatti. Poco dopo, abbiamo visto che al banchetto si erano uniti anche i piccioni e i topi».
I LAVORI INTERROTTI «Noi non possiamo fare niente, ma segnaleremo il problema alla Asl, che dovrà provvedere ad una disinfestazione», ha spiegato ai residenti l'assessore comunale al Decentramento Giorgio Adamo. Una rassicurazione arriva anche per lo stato delle palazzine, ora in una situazione critica, con i mattoni a vista e le facciate pericolanti che guardano su marciapiedi e strade disastrate. «Fra qualche mese riprenderanno i lavori di ristrutturazione», ha assicurato Adamo. «L'impresa che si aggiudicò l'appalto (la napoletana Di Vieto) è stata cacciata perché inadempiente». La decisione del Comune di rimuovere i ponteggi - ormai inutili, dato che i lavori non procedevano - aveva scatenato mesi fa le proteste di numerose famiglie, salite sulle impalcature per impedire agli operai di smontarle.
FRANCESCO FUGGETTA
12/05/2010