Il sopralluogo. Il presidente della commissione Cultura del Comune: «Il terzo e il quarto anello andranno via»
Porcelli: «I posti diminuiranno della metà. Pensiamo a un palatenda per i grandi concerti »
Enrica La Nasa enrica.lanasa@epolis.sm
Quelle coperture in legno devono sparire dall'Anfiteatro romano. Non ci sono dubbi né possibilità d'appello. Lo ha ribadito anche ieri la dottoressa Donatella Salvi, che rappresentava il Soprintendente dei Beni archeologici, Marco Minoja, durante il sopralluogo eseguito nell'Arena assieme al presidente della commissione Cultura del Comune di Cagliari, Maurizio Porcelli. Un incontro definito “interlocutorio” dalle parti che cercheranno di arrivare a un punto d'incontro sulla valorizzazione dell'Anfiteatro. La settimana prossima il Soprintendente Minoja incontrerà il sindaco Emilio Floris.
SEMBRA, DUNQUE, che ci sia un'apertura al dialogo, dopo la lettera di fuoco in cui il Soprintendente ha ricordato al Comune di aver disatteso gli accordi che prevedevano l'eliminazione delle gradinate in legno dall'Anfiteatro oltre a rivendicarne la proprietà e quindi il diritto-dovere di provvedere alla sua salvaguardia e valorizzazione. «Sicuramente le gradinate del terzo e quarto anello dovranno essere eliminate - ha riferito dopo il sopralluogo il presidente Porcelli - ed è chiaro che i posti per assistere agli spettacoli si ridurranno della metà passando da 4mila a 2mila. Sarà dunque necessario pensare, anche con gli operatori dello spettacolo, a individuare un altro luogo idoneo per accogliere i grandi concerti. In altre città funzionano perfettamente i palatenda che possono essere utilizzati tutto l'anno». Dalle parole del presidente della commissione Cultura del Comune appare chiaro che la Soprintendenza non tornerà indietro neanche di un millimetro sull'argomento, anzi pare che voglia anche spostare il palco. Insomma, quel legno deve andare via senza ulteriori ritardi e rinvii. E l'unico punto su cui ieri hanno trovato un possibile incontro è quello di studiare un percorso culturale che parta dall'Orto botanico, passi per l'Anfiteatro per arrivare prima all'Orto dei Cappuccini e infine alla Villa di Tigellio. «Così sarebbero valorizzate appieno tutte queste bellezze della nostra città. Sicuramente - ha proseguito Porcelli - andrebbe abbattuto il muro tra l'Orto botanico e l'Anfiteatro, magari mettendo un cancello». Sulla stagione dei concerti ormai alle porte resta l'incognita. «Il Comune ha indetto un concorso di idee per trovare la soluzione migliore per valorizzare il teatro romano - ha concluso - che poi analizzeremo con la Soprintendenza, ma per quest'anno non siamo più in tempo»
Il dato
Dieci anni di rinvii
La prima richiesta inviata dalla Soprintendenza al Comune per smontare le gradinate di legno risale al 2000. Il Comune fece ricorso al Tar. Nel 2002 il Municipio propone: a ogni fine stagione si smonta tutto, e nel 2004 si fanno sparire definitivamente il terzo e il quarto anello. Poi silenzio.