Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Spray sul Bastione, uno sfregio da 200 mila euro

Fonte: L'Unione Sarda
11 maggio 2010

L'inchiesta. Deturpati anche altri edifici storici: Exmà, Porta dei Leoni, Torre dell'Elefante e Teatro civico

Proposta dell'assessore Pellegrini: «Chiudiamo la scalinata con un cancello»

Duecentomila euro. L'ultima pulizia del bastione di Saint Remy, anno 2006, non è stata gratis e l'assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini se lo ricorda benissimo visto che toccò anche a lui aprire i cordoni della borsa: «Il mio assessorato contribuì con 50 mila euro». Ecco perché l'esponente della Giunta comunale ha preso a cuore il recentissimo - di martedì scorso - blitz dei vandali, che hanno tracciato con una bomboletta viola una linea che abbraccia quasi tutto il lato di viale Regina Elena. «È uno sfregio. Altro che writers. Qui a Cagliari ci sono solo imbrattatori, capaci di disegnare solo orrendi scarabocchi». Il giorno dopo, visto che la prima incursione era andata bene, i vandali hanno replicato, aggiungendo un'altra striscia gialla. Che si è sommata alle scritte sulla Terrazza Umberto I e a quelle del bastione di Santa Caterina.
LA TERRAZZA Qui appena si esce dall'ascensore panoramico si inciampa su una dedica di fine rapporto (dove una ragazza è definita «Cornutta», con due “t”: c'è quasi da ringraziare l'altro writer che ha corretto con lo spray blu eliminando l'errore) fatta da un fidanzato o da una fidanzata delusa. Risultato: quattro anni dopo l'ultima lucidata, il monumento-simbolo della città è di nuovo un campo di battaglia per bande armate di bomboletta.
CANCELLI Una possibile soluzione, che torna a galla ciclicamente, viene proposta da Pellegrini: «Mettiamo dei cancelli sulla terrazza per impedire l'accesso notturno ai vandali. Non possiamo più tollerare danneggiamenti di questo tipo. In alternativa, potremmo installare delle telecamere a circuito chiuso, magari estendendo il controllo anche alla Porta dei leoni e alla Torre dell'Elefante». Altri due esempi di monumenti sfregiati ai quali si aggiunge anche il Teatro civico di Castello.
BONARIA Le onde di cemento della scalinata di Bonaria, imbiancate in onore del Papa - la sua visita è di settembre 2008 - sono diventate carta bianca per una dedica con vernice nera («Questo è per te, per i nostri 6 anni insieme») che guarda da vicino la facciata della basilica. Una cicatrice che fa venir meno anche la pazienza evangelica di don Gerardo Schirru da San Sperate, paese dei murales, padre mercedario che spiega: «Arte? Non si può parlare di arte se la capisce solo l'autore. In questo caso sono dei vandali, punto e basta. Non hanno rispetto neanche per un posto come questo». Eppure i monumenti e i palazzi pubblici teoricamente sarebbero gli unici a godere di una tutela diretta da parte delle forze dell'ordine: a differenza dei condomini, carabinieri, polizia e vigili urbani potrebbero denunciare per danneggiamenti writers e fidanzatini traditi. Ma sarebbe necessario un servizio di controllo, che ovviamente non esiste.
EXMÀ Non è servita neanche la vicinanza della caserma Zuddas di via Sonnino a salvare i muri dell'Exmà. Dove qualcuno, oltre alle tags (cioè gli pseudonimi dei writers) ha avuto tutto il tempo di fare anche un piccolo ritratto: sul muro di via Logudoro il faccione di un bambino, occhi e aria da orientale, segue i movimenti di Carmen, bottegaia storica («lavoro qui da più di 30 anni») del rione: «È comparso lo scorso inverno», racconta, «appena la parete è stata imbiancata». Lo stesso volto è stato replicato anche in viale Cimitero, di fronte ai campi di calcetto dell'Ossigeno. Rimarrà lì ancora per anni, come c'è ormai da anni la scritta «Grassadonia vattene», proprio sul muro di ingresso dell'Inail, in via Sonnino. E poco importa che Grassadonia Gianluca, ex difensore del Cagliari, abbia seguito l'invito nel 2003 e ora faccia l'allenatore.
MICHELE RUFFI
(2 - continua)

11/05/2010