I numeri Circa 7000 accessi in due giorni
È un non monumento il sito più visitato dell'edizione 2010 di Monumenti aperti. Con oltre settemila visitatori, il cantiere della Mediateca del Mediterraneo, dove è stata inaugurata la manifestazione, è stata la meta più ambita dei visitatori nell'ultimo fine settimana. Una sorpresa solo parzialmente giustificabile con il fatto che l'ex mercato di via Pola, in fase avanzata di ristrutturazione, è una novità rispetto agli anni scorsi. Perché se è vero che al secondo posto c'è un luogo che sino a venerdì era chiuso e da ieri lo è di nuovo - la chiesa di San Giuseppe Calasanzio (circa 6500 visitatori) - è altrettanto vero che tra i primi dieci, sette sono luoghi visitabili tutto l'anno: la Casa Massonica (6200), il museo delle cere Susini (6000), il museo Archeologico nazionale (4800), la torre di San Pancrazio (3500), la chiesa di Santa Lucia (2500), la basilica di Santa Croce (2300), la facoltà di architettura e Palazzo Cugia (2300). Fanno eccezione gli inediti (per il pubblico) sotterranei di Palazzo Viceregio (oltre 3000 visitatori).
«I dati disponibili oggi», chiariscono gli organizzatori, «non sono precisi; per avere quelli veri occorrerà attendere il conteggio esatto delle firme apposte nei registri». Le cifre sono comunque indicative
L'ORGANIZZAZIONE Ma come si organizza Monumenti aperti? Che cosa c'è dietro i 2500 volontari, gli studenti delle 45 scuole (l'anno scorso erano 26) coinvolte?
«Ci sono idee, c'è un lavoro continuo di formazione dei docenti e delle guide, ci sono sinergie costanti con le 44 tra istituzioni, associazioni, consorzi e società rappresentate nei comitati tecnico e scientifico, c'è un grande lavoro di persuasione per l'apertura di nuovi siti, c'è il lavoro di tre assessorati comunali, c'è la sensibilità del Ctm che organizza il trasporto dei disabili tra un monumento e l'altro, c'è il lavoro delle soprintendenze che si aiutano a costruire le mappe, c'è una passione infinita», riferisce Francesca Spissu, vice presidente del Consorzio Camù, che gestisce i centri d'arte e cultura del Comune e supporta l'associazione culturale Imago Mundi nell'organizzazione della manifestazione.
Per organizzare Monumenti aperti si lavora tutto l'anno, a tempo pieno. Ed i risultati, 14 anni dopo la prima scommessa, sono importanti. Perché se i cagliaritani conoscono meglio la città e se Cagliari ha riscoperto e valorizzato molti monumenti, ciò che resta della città romana che resiste sotto i nostri piedi, è anche grazie a questo gruppo di persone entusiaste che nel '96 ha scommesso sulla cultura. (f.ma.)
11/05/2010