Centrosinistra. Il presidente uscente presenta la coalizione: «Non accetto accuse d'immoralità»
«Sarà una campagna elettorale sobria, molto camminata », promette Graziano Milia: svelando così il mistero delle scarpette che sfoggia in pubblico dal giorno dell'arrivo di Bersani (stavolta però sono blu, non più bianche). «Sì, il modo di presentarci non è casuale», ammette il candidato del centrosinistra alla Provincia di Cagliari: «Non abbiamo grandi committenti, e comunque non spenderei mai 200mila euro in pubblicità. Chi lo fa sta solo investendo sul suo futuro».
AI RIVALI Non è l'unico affondo polemico del presidente uscente, che presentando la coalizione alla stampa attacca sia Giuseppe Farris, lo sfidante del centrodestra, sia Federico Palomba, che con l'Idv corre da solo. «Li rispettiamo», dice Milia, «ma si confrontino con noi sulle cose fatte in questi anni». Molto più soft il confronto con Piergiorgio Massidda, definito «il vero candidato» (del Pdl, si suppone) benché confinato «in una civica».
E poi: «Noi siamo forze democratiche», dice il candidato, affiancato dai segretari provinciali della coalizione, «non abbiamo ricevuto telefonate da Roma sui nomi da schierare, come quelle che di solito arrivano da Palazzo Grazioli o Palazzo Chigi. Dispiace che stavolta siano arrivate dalla sede nazionale dell'Idv». Quanto all'obiezione di coscienza dei dipietristi, per la sua condanna per abuso d'ufficio: «Sono convinto che in Cassazione sarò assolto», assicura Milia, «perché tutto nasce dall'aver adottato una delibera in Giunta anziché in Consiglio. C'era un parere in tal senso degli uffici legali». E comunque «persino Enrico Berlinguer fece una lettera di solidarietà a due sindaci rimossi dal prefetto per abuso d'ufficio, perché riteneva che fossero questioni da regolare col diritto amministrativo, non penale».
MORALITÀ Sulla Giunta uscente, ricorda invece il presidente, «non c'è un episodio che ne metta in discussione la moralità. E nessuno ora sta usando il suo incarico per fare campagna elettorale. Io personalmente ho rinunciato a tutti i benefit fino alle elezioni. Apprezzo la scelta analoga del senatore Massidda: spero che Farris e Palomba facciano lo stesso, anche se finora non mi risulta».
Bordate che attirano le repliche dei diretti interessati: «Vedremo nei prossimi giorni chi ha usato la propria posizione per fare campagna elettorale», ribatte Farris, «e se a Palazzo Viceregio e dintorni circola materiale pubblicitario». «Non accetteremo provocazioni, non la butteremo in rissa né in insulto», aggiunge Palomba, precisando che «l'impossibilità di sostenere Milia, per il suo fardello giudiziario, fu rappresentata alla stampa da me e Adriano Salis poche ore dopo la condanna».
BILANCI Probabilmente questa è l'aria che tirerà fino al 30 maggio, giorno del voto. Dopodiché «siamo convinti che continueremo a governare», dice Milia, «perché abbiamo operato bene: investendo sulle politiche sociali e sulla cultura, promuovendo lo sviluppo locale». E poi perché «siamo una coalizione coesa: abbiamo avuto problemi legati agli sconvolgimenti nei partiti, ma ora - conclude il candidato - siamo d'accordo per una consultazione costante sull'operato della Giunta». E non dal punto di vista dell'opposizione, giura Milia.
GIUSEPPE MELONI
11/05/2010