La manifestazione. I più visti: la Casa Massonica e il Museo delle Cere. Spopola la Chiesa di San Giuseppe
I visitatori: dovrebbe essere sempre così.Gli organizzatori: per il 70 per cento dei musei lo è
Ci piacerebbe farlo più spesso. Lo dicono i cagliaritani e non solo in fila nelle strade di Castello, in attesa di scoprire il Pozzo o di salire sulla Torre di San Pancrazio. Anche domenica, seconda giornata di Cagliari Monumenti Aperti, i visitatori sono tanti: alle 18 le firme in 75 monumenti su 102 sono circa 77mila, in aumento rispetto alla scorsa edizione anche se il dato definitivo si conoscerà solo oggi. I più visitati: il Museo delle cere anatomiche Susini (oltre 5.860 firme), la Casa Massonica con circa 5.600 e il Palazzo Civico più Sottopiano, 5.400 visitatori. Fra le novità la Chiesa di San Giuseppe è la più vista, con 4.000 firme, i Sotterranei del Palazzo Viceregio hanno fatto registrare oltre 3.000 ingressi, la Banca d’Italia ne ha totalizzato 1.200. Buona affluenza anche all’Orto Botanico. Che sabato, «vuoi anche per il numero elevato di turisti - fanno sapere gli organizzatori - solitamente attratti dai parchi», era stato il luogo più gettonato con un migliaio di visitatori. Qualcuno non ha gradito «l'eccessiva attenzione dedicata alla Casa Massonica». Successo anche per Sguarda la Città, con gli studenti delle scuole elementari cittadine che hanno fatto da Cicerone ai loro coetanei in quattro monumenti (Chiesa di Santa Lucia, Scuola elementare Santa Caterina, il Ghetto, Villa Muscas). Circa 350 i bambini coinvolti. «Lo vorremmo fare più spesso », ribadisce chi fa la fila in piazza Palazzo per entrare in una Cattedrale che già conosce. «Ma - spiega una donna che ha saltato il pranzo per non perdere il posto - nessuno mai me l'ha FOTOCRONACHE mostrata come se fossi una turista ». Quest'anno è possibile grazie al lavoro di 2.500 volontari, espressione di 140 tra gruppi, associazioni, enti, scuole (dalle elementari alle superiori), e Università, che accolgono le migliaia di visitatori e gli fanno da guida. «Quest'anno come in occasione delle precedenti tredici edizioni della manifestazione - spiegano dal consorzio Camù che cura Monumenti Aperti - l'organizzazione di un evento simile richiede molto impegno, il lavoro di molte persone, volontari soprattutto ». Questo il motivo per cui sarebbe fattibile «una sola volta all'anno. In caso contrario sarebbe come far cadere le feste di Natale più di una volta l'anno. E poi non dimentichiamo che il settanta per cento dei musei in questione è visitabile per dodici mesi». Buona come sabato l’affluenza di visitatori anche nei tre nuovi itinerari tematici: quello dedicato alla scoperta della Giudaria, il quartiere abitato dagli ebrei, l’itinerario sulle fortificazioni di Monte Urpinu e quello dedicato a via Milano con le sue architetture mod e r n e . L unico neo della manifestazione, sempre a sentire i cagliaritani, la viabilità. «Avrei fatto chiudere il traffico nelle zone interessate», ha detto ieri mattina una ragazza. Eppure il numero di uomini impiegati dalla polizia Municipale, completamente focalizzata sulla due giorni di Monumenti Aperti, è stato massimo. Come le restrizioni, soprattutto in Castello: divieto di transito al traffico veicolare e divieto di sosta (compresi i residenti) ad esclusione dei mezzi autorizzati e dei mezzi pubblici, dalle 14 di sabato fino alle 21 di domenica.
Il Castello preso d'assalto piace molto la casa Massonica
Turisti e cagliaritani alla scoperta dei gioielli della città
Il cuore della manifestazione è stato il quartiere di Castello. 1 Palazzo Regio. La sede della Prefettura e della sala consiliare della Provincia è stata presa d'assalto come ogni anno: qui le file più lunghe. logie. 2. Il logo. Nell'immagine i manifesti che indicavano la presenza di un monumento da visitare nelle vicinanze. 3. Le Chiese. tantissime le Chiese che hanno aperto i loro tesori alle migliaia di visitatori di questa due giorni. 4. Palazzo Sanjust. La Casa dei Massoni, in piazza Indipendenza, meta tra le prefeite