Il Comune: «Mancano le linee guida della Regione, solo dopo sarà possibile indire l’appalto»
Gianfranco Carboni: «Molti altri spazi sono ancora inutilizzati»
PABLO SOLE
CAGLIARI. Per conoscere i nomi di chi gestirà in futuro i centri d’arte comunali occorrerà attendere qualche mese. Ad oggi, si sa solo che nel definire le assegnazioni gli uffici comunali terranno conto esclusivamente delle cinquanta manifestazioni di interesse giunte in municipio la scorsa estate, subito dopo la pubblicazione di un bando che invitava privati, enti e associazioni a farsi avanti. In palio c’era la gestione di siti come l’Exmà, la Passeggiata coperta, l’ex Vetreria, il Ghetto di Castello e il Lazzaretto di Sant’Elia. Fino ad oggi l’operazione è rimasta congelata su direttive della Regione, che con l’ultima Finanziaria ha imposto uno stop alle procedure di assegnazione in attesa delle linee guida che dovrebbero essere emanate tra qualche settimana. «Subito dopo - ha affermato la dirigente del settore Servizi al cittadino Ada Lai - pubblicheremo i bandi per l’attribuzione degli spazi secondo le direttive che arriveranno dalla Regione. Al momento, a meno che le linee guida lo impediscano, riteniamo valide le manifestazioni di interesse arrivate lo scorso anno». Porte chiuse, dunque, per altri aspiranti. Ad oggi i centri d’arte sono gestiti da vari soggetti. Si parte con il Consorzio Camù, che segue l’Exmà, il Lazzaretto, il castello di San Michele, il Ghetto e le torri di Castello. Si passa poi all’ex Vetreria, in mano a Mediarte e al teatro Civico di Castello, gestito dall’associazione Artificio. Le attività allestite nei sotterranei del municipio, nel largo Carlo Felice, sono invece seguite da Itinerarte. Chiude il cerchio la cooperativa sociale Blu Pegaso, in passato al centro di alcune polemiche perché considerata contigua al centrodestra, che si occupa della gestione della Passeggiata coperta e del Palazzo di città. In merito all’operazione vi sono anche voci critiche, come Gianfranco Carboni, presidente della circoscrizione Villanova-Stampace-Castello: «Fino ad oggi, in diverse occasioni, abbiamo assistito a un paradosso, con il Comune che anziché trarre un beneficio ha, invece, messo in bilancio fondi propri. Di certo, mi pare utile sottolineare come debba essere fatto un uso appropriato dei siti in mano al Comune e non si deve agevolare questa o quell’altra persona o ente». Inoltre, ha aggiunto Carboni, «visto che si parla di spazi pubblici, mi preme rimarcare come vi siano decine di luoghi non utilizzati, soprattutto nella circoscrizione numero uno».