Giovanni Lilliu: «Manifestazione da ripetere più spesso»
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Tutto fa pensare che anche quest’anno «Monumenti aperti» diventerà come una forma d’arte, un happening collettivo per la città e i suoi abitanti. L’anno scorso c’erano stati 120mila visitatori. «Tutto ottimo, ma dovrebbe farsi più spesso», affema Giovanni Lilliu.
Il decano degli archeologi sardi, accademico dei Lincei sempre in prima fila nella difesa dei monumenti culturali e ambientali, plaude all’iniziativa nata quattordici anni fa dall’idea di alcuni giovani e divenuta poi il simbolo di un modo di rivivere i propri ambienti di vita, di riflessione cultuale, di svago e, a volte, anche di lavoro. «È una manifestazione utilissima - afferma Lilliu - ma direi di più: andrebbe ripetuta spesso. È un modo per dare valore alla città, sono queste le attività che ti permettono di vedere luoghi che non conoscevi e di rivedere quelli di cui sapevi l’esistenza, ma di guardarli in modo diverso: è un aiuto ad amare la città».
L’happening inizia oggi alle 16 con l’inaugurazione nel cantiere della Mediateca del Mediterraneo, che sta sorgendo nell’ex mercato di via Pola: un modo per dire che la cultura spazia dal passato al futuro. Complessivamente sono centodue (tra siti archeologici, centri e complessi d’arte, edifici d’epoca e luoghi ambientalmente pregiati) i luoghi visitabili, oggi sino alle 20 e domani dalle 9 alle 20. Duemila e cinquecento sono in città i volontari coinvolti e centoventi tra scuole e associazioni varie. Vi sono anche i bambini di sei scuole elementari, che faranno da Cicerone per i loro coetanei. Inoltre nella elementare storica di Santa Caterina (in Castello), a Santa Lucia, nel Ghetto degli ebrei e a Villa Muscas sono stati sistemati alcuni laboratori per il disegno. E i bambini in visita saranno invitati e guidati a creare delle composizioni che poi diventeranno una mostra all’ExMa.
Giovanni Lilliu si rammarica, però, «di non poter partecipare ma l’età (ha 96 anni - ndr) me lo impedisce. Ma ripeto che questa manifestazione dovrebbe essere fatta più spesso e, se possibile, dovrebbe stimolare l’apertura continua, per tutto l’anno, almeno di parte di questi monumenti. Il fatto che vi siano tanti volontari è un buon segno: è un’iniziativa importante che sta diventando sempre più seria».