Musica. È tutto pronto per il debutto sardo all'Internationale Maifestspiele
L'opera di Donizetti secondo il Lirico
DAL NOSTRO INVIATO
MARIA PAOLA MASALA
WIESBADEN Si parla italiano sul palcoscenico del Teatro Nazionale della città dell'Assia, dove i tecnici giunti da Cagliari lavorano a stretto contatto con i colleghi tedeschi per allestire l'impianto scenico della Lucia di Lammermoor che debutta all'Internationale Maifestspiele.
Il più importante festival tedesco dopo quello wagneriano di Beyreuth, ospita stasera e domani (con ricevimento conclusivo del Governatore della Regione) il capolavoro donizettiano nell'allestimento firmato nel 2000 per il Teatro Lirico da Denis Krief. Una prova d'autore che valse al geniale regista, scenografo e costumista franco-tunisino (romano d'elezione) il premio Abbiati e che ora viene ripresa dal suo assistente di allora, Antonio Petris, apprezzato di recente dal pubblico cagliaritano come assistente alla regia dell' Elisir d'amore di Donizetti-Mirabella.
Un'occasione importante per il teatro cagliaritano che ha già proposto questo fortunato allestimento di nuovo al Lirico nella stagione 2004 e in seguito al San Carlo di Napoli e al Regio di Parma. Se a Cagliari fu Mariella Devia l'indimenticabile protagonista delle due edizioni, qui allo Staatstheater di Wiesbaden saranno due giovani soprani a dividersi la scena. Oggi Silvia Dalla Benetta, domani Desirée Rancatore, che fu Lucia a Parma e che qui in Germania è molto amata. Edgardo sarà il turritano Francesco Demuro: al Lirico non ha mai cantato. Luca Salsi è Enrico, Riccardo Zanellato Raimondo, Giorgia Bertagni Alisa, Gianluca Floris - il timoniere dell' Olandese volante – sarà Arturo. Emanuele Giannino Orlando.
L'orchestra e il coro di Cagliari (63 elementi la prima, cinquantotto il secondo) saranno diretti da Stefano Ranzani, che a Cagliari debuttò nel 1995 con Butterfly e nel novembre del 2002 guidò l'ensemble del Lirico nella trasferta di Monaco di Baviera. Maestro del coro è Fulvio Fogliazza. Le luci sono riprese da Marco Mereu.
Tre tir hanno portato a Wiesbaden attrezzerie, scene, costumi, strumenti musicali, impianti elettrici. Intorno ai quali lavorano da due giorni dalle sette del mattino alle tre del mattino successivo i tecnici sardi e quelli tedeschi. A guidarli quattro donne: il direttore di scena di casa, il direttore di scena del Lirico Liana Achenza, il direttore degli allestimenti scenici Sabrina Cuccu. E Viviana Gimelli, responsabile di produzione. Tutti intenti in queste ultime ore a predisporre la conclusione di un lavoro che nelle scorse settimane, per venti giorni, ha avuto come terreno di prova il Lirico. Con Petris a riprendere la regia di Krief, la compagnia di canto, il coro, l'orchestra e il direttore a “ripassare” l'opera.
Così, mentre a Cagliari arriva il grande Pier'Alli a prendersi cura dell'allestimento dei Puritani , che debutta il 31 maggio, qui, nello splendido teatro che sul finire dell'Ottocento il Kaiser Guglielmo II volle in perfetto stile neobarocco, si ritrova l'intero Lirico, in testa il sovrintendente Maurizio Pietrantonio e il direttore artistico Massimo Biscardi. Invitati a raccontare al pubblico del Maifestspiele il fascino di un'opera italiana tra le più belle. Resa ancora più speciale da una lettura estremamente sobria, moderna, fortemente caratterizzata. Ai parmigiani, troppo legati alla tradizione, non piacque, i tedeschi dovrebbero apprezzarla.
07/05/2010