l'assessore Pellegrini: il sito è del Municipio

Emilio Floris è a Roma per accompagnare il viaggio della Madonna di Bonaria. Di fronte alla rivendicazione della proprietà dell'Anfiteatro romano da parte della Soprintendenza ai Beni archeologici, risponde con piedi di piombo ma non nasconde lo stupore: «Non ne so nulla, non mi è ancora arrivata nessuna comunicazione di questo tipo. Prima voglio vedere su cosa si basa questa richiesta, poi risponderò», dice al telefono. Di sicuro per risolvere problemi simili «è meglio un contatto diretto tra le amministrazioni, non si deve comunicare a mezzo stampa».
L'ASSESSORE L'assessore alla Cultura del Comune di Cagliari è più che sereno: «Ho accennato la cosa ai dirigenti e hanno risposto con una sonora risata. Mi sento tranquillo perché abbiamo un efficientissimo ufficio legale. Certo, quella della Sovrintendenza è una vera e propria dichiarazione di guerra».
Durante la conferenza stampa per la presentazione di Monumenti aperti, l'esponente della Giunta torna anche sulla definizione dell'arena («rudere») che nei giorni scorsi aveva provocato la reazione indispettita del Sovrintendente Marco Minoja. «Se qualcuno si è offeso perché l'ho definito rudere, posso parlare di resti storici. Non credevo che nessuno si potesse offendere: io mi occupo da una vita di ruderi, sono un professore universitario. Possiamo dire che quelli siano resti, molto parziali, di un Anfiteatro».
REAZIONE INSPIEGABILE Anche secondo lui il nodo della proprietà andava affrontato con altri modi e tempi: «Sono semplicemente sbalordito, non capisco tanta veemenza. Scrivere queste cose dopo tanto tempo, mettendo in dubbio la titolarità dell'area è inspiegabile. La lettera è caratterizzata da una lieve aurea minatoria, sembra quasi che ci dicano “state attenti” a pubblicare il bando per il concorso di idee, altrimenti tiriamo in ballo il discorso della proprietà. Lo trovo molto barocco». ( m.r. )

06/05/2010