Poetto. Cinquanta metri quadri per ogni baretto. Manca solo il via libera definitivo
Sembra inevitabile l'apertura del cantiere perla ricostruzione durante la stagione estiva
Enrico Fresu enrico.fresu@epolis.sm
È quasi certo che al Poetto, quest'estate, compariranno i cartelli di lavori in corso per la demolizione e ricostruzione dei chioschi. Quella che sembra una brutta notizia è invece la conseguenza dell'accordo verso il quale sembra stiano per convergere titolari e Comune: i baretti sopravviveranno, tutti. Cambierà l'estetica e le dimensioni saranno ridotte, ma il servizio offerto rimarrà più o meno lo stesso.
È ANCORA PRESTO per cantare vittoria, ma Sergio Mascia, presidente di Poetto Service, consorzio che coordina 13 chioschi in questa trattativa, spiega: «Dopo lunghe trattative con i vari enti forse abbiamo trovato una formula che ci permetterà di ottenere le autorizzazioni: i baretti avranno una superficie di 50 metri quadrati, uno spazio che ci consentirà di offrire gli stessi prodotti che abbiamo sempre offerto. Inoltre ognuno dovrà avere i servizi per gli uomini e quelli per donne e disabili ». E c'è anche l'ipotesi di costruirli a mo' di palafitte: «Così si rispetterebbero le norme sanitarie in caso di mareggiate», aggiunge Mascia, «e saremo già in linea con il piano di pedonalizzazione della zona, che prevede una passeggiata sopraelevata: sarebbero allo stesso livello ». La consegna dei nuovi progetti è già partita: alla fine della trafila burocratica spetterà a una conferenza di servizi dare il via libera definitivo a un'importante parte del futuro del Poetto. I tempi: entro il 20 maggio le planimetrie saranno tutte in Comune, il vertice dovrebbe essere convocato poco dopo. «E noi dal primo giugno siamo pronti ad aprire il cantiere».
LA FRETTA È TANTA, per due motivi. C'è la Procura, che indaga sugli abusi edilizi: concessioni limitate sono lievitate per centinaia di metri quadrati. E c'è la stagione estiva alle porte. Anche se ormai è inevitabile lo scenario degli operai al lavoro a pochi passi dai bagnanti. «Purtroppo », spiega ancora Mascia, «i tempi per prendere una decisione si sono dilatati a dismisura. Dall'ordine di demolizione del 5 novembre scorso abbiamo battuto tante strade, adesso qualcosa si muove. E se ci sarà l'ok del Comune noi chiederemo al sindaco una calendarizzazione degli interventi. In azione ci sarà una gru gigantesca che dovrà portare via ogni stabile. Chiediamo che mentre si lavora su uno, gli altri restino aperti. Sennò paghiamo tutti, cittadini e titolari».
Negli uffici
La doccia fredda
Il 5 novembre dell'anno scorso arriva la doccia fredda: il Comune ordina la demolizione ai titolari dei chioschi. Inizia la trattativa.
Il rilancio bloccato
C'è solo la Ztl notturna, ma il progetto sul lungomare, quello che dovrebbe rivoluzionare il modo di vivere il Poetto, resta congelato.