Sant'Efisio. La processione, partita da Nora, si è conclusa a tarda notte sotto la pioggia battente
Voci insistenti, ieri sera, raccontavano di una nuova rottura del ditoappena restaurato
EPOLIS Enrica La Nasa enrica.lanasa@epolis.sm
Il martire guerriero è rientrato nella sua chiesetta di Stampace da Nora a tarda notte sotto la pioggia battente. Tanti i fedeli che hanno accompagnato il Santo, sul carro trainato da due buoi, nel suo ritorno a casa. La pioggia battente non ha scoraggiato i tantissimi devoti che anche quest'anno hanno rinnovato la loro devozione al santo che salvò Cagliari dalla peste. Nelle diverse tappe della processione, iniziata la mattina del primo maggio, il martire guerriero è stato accompagnato dall'Alter Nos, Stefano Schirru, e dai confratelli della Confraternità del Gonfalone, i quali per disposizione testamentaria hanno il compito di “celebrare” il rito. La pioggia battente ha comunque creato difficoltà anche ai cavalieri e ai Miliziani che hanno preceduto l'arrivo del cocchio che portava il martire a Cagliari. Anche sugli spalti, allestiti lungo il percorso in città, la presenza non è stata quella che ci si aspettava a causa della pioggia che ieri sera non ha dato tregua alla città. Poi il giallo sul dito rotto della statua di sant'Efisio: ieri sera è trapelata la notizia, non confermata ufficialmente, che ieri durante lo spostamento della statua del Santo si sia rotta una falange del dito, appena restaurato.
LA FESTA di Sant'Efisio è arrivata alla sua 354esima edizione: confermata una grande presenza di turisti e di fedeli da tutta la Sardegna, oltre a un'attenzione particolare da parte dei tour operator provenienti da tutto il mondo. Una festa che coniuga un intenso momento di fede e uno spettacolo folcloristico ricco di tradizione, musica e colori. All'arrivo nella chiesa di Sant'Efisio a Stampace si è concluso il rito con l'annuncio del sindaco «Il voto è sciolto». Poi è stato celebrato il rito religioso in latino e poi i canti “is gocius” in onore del Santo martire. Una tradizione che ha origine nel 1653, dopo il voto della Municipalità perché venisse debellata da Sant'Efisio una terribile pestilenza che si era abbattuta su Cagliari. Da 354 anni, ormai, si ripete la processione da Cagliari fino a Nora, luogo del martirio, per poi tornare a Cagliari, dopo una tappa a Pula, aver fatto una sosta a Villa San Pietro, a Sarroch e poi a villa d’Orri. Poi a Su Loi, infine nella tenuta dei Ballero a Giorgino, per il cambio degli abiti e del cocchio: da quello di campagna a quello di gala. Soddisfatto l'assessore del Turismo di Cagliari Gianni Giagoni: «La Festa di Sant'Efisio si conferma una vetrina internazionale e l'evento più importante della Sardegna, capace di attirare turisti da tutto il mondo a Cagliari e nell'Isola. Quest'anno abbiamo accolto anche i 5mila croceristi e i 35 tour operator europei, che hanno assistito alla Festa, la promuoveranno nei loro Paesi».