Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piazza Maxia, ultimo appello a Floris

Fonte: L'Unione Sarda
5 maggio 2010

A lavori quasi conclusi il comitato dei residenti chiede al sindaco modifiche al progetto

Ma Campus (Urbanistica) accoglie soltanto alcune richieste
Le richieste al sindaco contenute in uno spazio pubblicitario acquistato ieri su L'Unione Sarda.
Rimettere a dimora le jacarande che sono state rimosse, rivedere gli accessi e realizzare gli scivoli per i disabili, nessuna nuova concessione per attività commerciali, allargamento della sede stradale, un'indagine geognostica che fughi i dubbi sulla possibilità che un pozzo artesiano abbia modificato l'equilibrio idrogeologico, lo spostamento dell'isola ecologica, realizzata in corrispondenza dell'unico accesso alla piazza.
Sono le richieste al sindaco del Comitato per piazza Maxia contenute in uno spazio pubblicitario acquistato ieri su L'Unione Sarda.
L'APPELLO Un appello in extremis, reso pubblico perché, scrive il comitato, «non siamo a conoscenza dei provvedimenti formali adottati dalla sua amministrazione in risposta alle istanze da noi avanzate per un salvataggio in extremis di quella che qualche anno fa era la bella ed alberata piazza Maxia e ora per un improvvido progetto comunale è divenuta una sgraziata fossa cementizia».
IL VERDE Il comitato cita una dichiarazione del progettista della piazza, secondo cui le piante sarebbero rimaste «quasi tutte al loro posto». Una bugia perché «in origine le jacarande erano circa 50, oggi sono nove, collocate a bordatura del marciapiede». E non è, fanno notare, «solo un problema estetico ma soprattutto di vivibilità della piazza».
LE CONCESSIONI Il comitato fa riferimento al previsto gazebo destinato ad attività commerciale «che potrebbe egemonizzare l'area destinata alla fruizione pubblica» e chiede di eliminarlo non rilasciando concessioni per attività commerciali.
PIAZZA APERTA «Vorremmo che la piazza fosse di nuovo un luogo di incontro e di ritrovo per tutti mentre ora, per come è configurata, non è praticabile né da bambini, né da anziani, né da disabili». Da qui la richiesta di modifica degli accessi.
VIABILITÀ «La circolazione degli autoveicoli», rileva il comitato, «è resa difficile dalle nuove sedi stradali, particolarmente ristrette, che non lasciano spazio ad alcun marciapiede perimetrale lungo la piazza né al parcheggio delle auto».
IL POZZO «Nella nostra zona in passato ci sono stati cedimenti stradali. Per questo», scrivono residenti e commercianti, «nutriamo forte apprensione perché temiamo che il pozzo artesiano perforato tra via della Pineta e via Scano per captare le falde acquifere possa aver modificato l'equilibrio idrogeologico della zona, ricca di voragini e cavità. È stata fatta un'indagine geognostica?».
LA REPLICA La replica della Giunta è affidata a Gianni Campus, assessore all'urbanistica e al verde pubblico. «Ciò che ritenevamo giusto modificare lo abbiamo già modificato. Abbiamo già piantato altre cinque jacarande nella parte alta del cantiere, nella parte bassa è difficile perché c'è un banco di roccia; il sindaco ha garantito che non sarà rilasciata alcuna concessione per attività commerciali. Quanto agli accessi», obietta l'assessore, «non capisco le osservazioni: prima la piazza era inaccessibile, domani chiunque, compresi i disabili, potranno entrare dalla parte bassa e non solo. La strada? È più larga di prima e ci saranno anche più parcheggi. Il pozzo? È stato scavato a pochi metri, non ci può essere alcun problema. Infine l'isola ecologica: era prevista nella parte alta», conclude Campus, «ma non è stato possibile farla perché sono state trovate tubazioni impreviste. Non intralcerà nessuno».

05/05/2010