L'inchiesta. Violenza, minacce, lesioni e invasione i reati contestati dal pm Pilia
I precari dell'amministrazione chiedevano la stabilizzazione
Sono 21 gli indagati dopo l'irruzione del 10 novembre 2009 nel Palazzo di via Roma durante una seduta del Consiglio.
Il 10 novembre avevano fatto irruzione durante una seduta del Consiglio comunale per chiedere la stabilizzazione dei precari dell'amministrazione comunale. A distanza di sei mesi 21 persone sono state iscritte nel registro degli indagati con accuse che vanno dalla violenza alla minaccia a un corpo politico, dall'invasione alle lesioni.
I cagliaritani Enrico Bernardi, Pierpaolo Aresu, Mauro Boi, Barbara Piras, Annarita Uras, Rossana Melis, Sandro Lecca, Giuseppe Saba, Marco Casula, Sergio Gervasi, Marisa Mascia, Sergio Farci, Elisabetta Belfiori, Anna Concas, Alessandro Zuddas, Riccardo Perseu, Antonia Espa, più Maurizio Puddu di Capoterra e Omero Porru di Gesico, nei giorni scorsi hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini notificato dalla polizia giudiziaria su richiesta del sostituto Giangiacomo Pilia che coordina le indagini.
Sono tutti accusati di resistenza per aver usato violenza e minacce nei confronti degli agenti di polizia giudiziaria del Corpo di Polizia municipale che tentavano di impedire ai manifestanti di turbare la seduta del Consiglio comunale; violenza e minaccia per aver forzato il blocco degli agenti e aver fatto irruzione nel Palazzo civico; violenza a pubblico ufficiale per costringere gli agenti a un atto contrario ai doveri d'ufficio in modo che levassero il blocco; violenza e minacce a un corpo politico per aver turbato l'attività del Consiglio comunale facendo irruzione nell'aula consiliare e insediandosi sugli spalti dopo aver forzato il blocco della polizia municipale e delle guardie giurate così costringendo il presidente dell'assemblea civica Sandro Corsini a interrompere la seduta; invasione per aver occupato gli spalti del Palazzo civico nonostante il blocco della Polizia municipale; lesioni per aver provocato ferite lievi a un vigile urbano e a una guardia giurata nel momento in cui hanno spinto il cancello in ferro situato all'ingresso del Palazzo municipale, in via Roma.
«Metteremo i nostri legali a disposizione dei precari - ha annunciato il segretario della Cgil Funzione Pubblica, Luca Locci - in questo momento di crisi dell'occupazione, i lavoratori protestano per il lavoro e vengono indagati. Ricordiamo che si tratta di 70 famiglie - ha aggiunto - che lottano per la stabilizzazione in base ad una legge regionale».
05/05/2010