Energia. Trivellazioni davanti a Sarroch e capo Mannu: al Governo le istanze dei Moratti e dell'australiana Key
Il ministero: le attività di ricerca sono esentate dalla valutazione di impatto ambientale
EPOLIS Marco Mostallino marco.mostallino@epolis.sm
Petrolio e gas naturale. Forse in abbondanza, certamente nelle acque della Sardegna. Tre sono le istanze per avviare attività di ricerca a ridosso delle coste isolane, presentate al Ministero per lo sviluppo economico. Due le ha inoltrate la Saras (d94E.R-.SA e d91E.R- .PU) per trivellazioni nel golfo di Cagliari e in quello di Oristano, mentre la terza giunge dalla Puma Petroleum (controllata dalla australiana Key Petroleum, istanza D90E.R-.PU) per un pozzo al largo di Capo Mannu, ancora di fronte alla costa oristanese con l'obiettivo di tirar su piattaforme come quella della Louisiana. I progetti sono stati consegnati al Governo tra il 2005 e il 2006, ma ora l'iter lungo e complesso è giunto alla sua fine ed è prossimo l'avvio delle trivellazioni sottomarine, mirate per ora alla ricerca di giacimenti e non ancora allo sfruttamento. Le ricerche asarde fanno parte di un ampio piano che prevede il rilascio in tutta Italia di decine di concessioni per la ricerca di idrocarburi in mare e in terraferma. Secondo le stime di Assomineraria, l'associazione delle industri estrattive, il nostro Paese dispone ancora di riserve pari a circa 150 miliardi di barili di gas, più 200 miliardi di barili ancora da scoprire, mentre per il petrolio i calcoli parlano di 900 miliardi di barili da estrarre e circa il doppio ancora nascosto sotto terra e mare. Quanto all'Isola, l'istanza presentata dalla Saras per il golfo di Cagliari riguarda un'aera di 693,44 chilometri quadrati, mentre i piani di ricerca per le acque oristanesi interessano 633 kmq (Saras) e 683 kmq (per gli australiani di Puma e Key). Lo scorso anno il ministero dell'Ambiente ha esentato le società dalla valutazione di impatto ambientale (la Via) in fase di ricerca, a condizione che vengano rispettati alcuni criteri di tutela della fauna e della flora marine, mentre quando si passerà allo scavo di un pozzo esplorativo la Via dovrà necessariamente essere richiesta ed ottenuta. Perché tanto interesse per la Sardegna lo spiega la Key Petroleum nel suo sito, chiarendo che esiste la possibilità di trovare «gas contenuto in arenaria risalente al pliocene e miocene intrappolato in blocchi da faglia inclinati». In sostanza, la stessa antichità geologica che preserva l'Isola dai terremoti, la rende un oggetto interessante per le ricerche di idrocarburi nei mari che la circondano. L'obiettivo di Saras e Puma, se i sondaggi daranno esiti positivi, è quindi quello di realizzare pozzi e piattaforme nel mare sardo. Impianti che nel golfo di Cagliati saranno assai vicini a terra, come mostra l'immagine nella pagina, in vista della raffineria dei fratelli Moratti.