Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una matita francese ci restituisce l'Isola dell'Ottocento

Fonte: L'Unione Sarda
3 maggio 2010

Arte
Presentazione ieri al Search


Un tesoro a colori e in bianco e nero rimasto nascosto per tanto tempo. Una collezione di 119 illustrazioni sulla Sardegna di due secoli fa, ritratta dal nizzardo Jean Baptiste Barla, disegnatore e acquerellista, acquisita di recente dalla Fondazione Crobu e presentata ieri mattina nello spazio Search a Cagliari nel corso di una conferenza con Giorgio Pellegrini, assessore comunale alla Cultura, Paolo Piquereddu, direttore dell'Istituto Superiore Regionale Etnografico di Nuoro, e Dante Crobu, esperto d'arte e presidente della Fondazione. «Una collezione di grandissimo interesse che abbraccia paesaggi un po' di tutta l'Isola, da Cagliari a Monserrato, da Oristano a Osilo, appartenuta a Jean Baptiste Barla, nato da una ricca famiglia di commercianti agli inizi dell'Ottocento, giunto per la prima volta in Sardegna a 12 anni» dice in apertura Pellegrini.
Cinque Quaderni attraverso i quali immergersi nella Sardegna di allora, consegnata con i suoi paesaggi suggestivi, i costumi, le sagre come quella di Sant'Efisio, a cui il primo Quaderno è dedicato: 29 pagine con 13 disegni a matita, accompagnati da dettagliate descrizioni di personaggi e figuranti. Nei Quaderni riservati ai costumi, Barla richiama in alcuni suoi bozzetti l'Atlante di La Marmora, mentre quelli destinati ai paesaggi urbani regalano vedute inedite ed emozionanti, come nel caso di uno dei luoghi più noti di Cagliari: piazza del Carmine. «Per la prima volta si può vedere com'era quella splendida, coloniale, struttura ecclesiale del Carmine, prima che le bombe degli americani la radessero al suolo. Sembra un paesaggio messicano, con la chiesa sullo sfondo che ruba la scena e una serie di costumi ancora marcatamente spagnoleschi, nonostante i disegni siano stati fatti in pieno Ottocento», aggiunge l'assessore. «I Quaderni del Barla potrebbero essere considerati come un apparato iconografico che soccorre splendide opere scritte che ci parlano dettagliatamente della Sardegna nella fine della prima metà dell'Ottocento».
Una collezione che Crobu ha potuto acquisire integralmente grazie all'indicazione di una collezionista cagliaritana. «La presenza sul mercato mi è stata segnalata da Roberta Podda, che successivamente mi ha dato una grande mano d'aiuto anche per quanto concerne la transazione» precisa il detentore dell'opera, titolare dalla Galleria Capitol in piazza del Carmine. «Quando si mettono in commercio raccolte di questo genere, si tende a dividerle affinché le tavole vengano vendute separatamente. La singolarità di questa collezione è che in essa sono presenti tutte le fasi che compongono un'opera d'arte: abbiamo un bozzetto a matita, un ripasso a china e infine una stesura di colore. Gli studiosi potranno prendere visione dei Quaderni con il fascino aggiunto dell'integrità dell'opera». Sulla bellezza dei disegni e degli acquerelli realizzati da Barla nel 1841 durante una delle sue tante visite in Sardegna si sofferma in chiusura anche il direttore dell'ISRE. «Hanno la freschezza di un lavoro che probabilmente, in alcune parti, serviva all'autore come taccuino su cui annotare appunti. Personalmente, mi interessano molto i Quaderni che attengono ai costumi e in particolar modo quelli utilizzati durante la sagra di Sant'Efisio».
CARLO ARGIOLAS

01/05/2010