Finanziaria regionale
La cifra è di quelle da capogiro: servono circa 15 milioni di euro per terminare i lavori di urbanizzazione di Barracca Manna. Si tratta di un pacchetto di interventi relativi al quinto (e forse ultimo) lotto per costruire strade, fogne, illuminazione pubblica e altri servizi basilari che gli abitanti dell'ex rione abusivo di Pirri aspettano da anni. Di questi 15 milioni, però, solo 4,5 sono a disposizione del Comune. Gli altri 10,5 potrebbero arrivare dalla Regione con la prossima finanziaria: maggioranza e opposizione al consiglio regionale hanno preparato un emendamento bipartisan per chiedere all'amministrazione un impegno finanziario in tal senso.
LA PROPOSTA L'iniziativa è stata presentata in occasione di un'assemblea pubblica organizzata a Pirri dal consigliere comunale Giorgio Cugusi (Sinistra ecologia libertà), alla quale hanno partecipato anche i consiglieri regionali che hanno promosso l'idea: Luciano Uras e Massimo Zedda (Sinistra ecologia libertà), Simona De Francisci e Edoardo Tocco (Pdl). L'emendamento, che dovrebbe essere discusso dal Consiglio nella seconda metà di giugno, prevede uno stanziamento a favore del Comune di 3,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011, 2012. Si tratta di un'integrazione al Fondo unico che l'assessorato regionale agli Enti locali, finanze e urbanistica già eroga al Comune.
L'ATTESA Sulla proposta c'è grande attesa da parte degli abitanti. «Noi confidiamo che possa andare in porto, ma su Barracca Manna c'è ancora tanto da fare», premette Giorgio Cugusi. «Il Comune deve autofinanziare il Piano di risanamento attraverso gli oneri di urbanizzazione, favorendo il processo di urbanizzazione dei 30-40 ettari delle zone Riv per le quali manca ancora un progetto e dove nessuno vuole investire perché possono nascerci solo palazzi per uffici». Più cauto Edoardo Tocco. «Le risorse da reperire sono tante. Se ci riuscissimo tanto meglio, ma ricordo che la Regione sta già investendo enormi risorse sul lavoro e su importanti opere pubbliche come la Sassari-Olbia». Gli abitanti presenti all'assemblea hanno valutato con molta attenzione la proposta, chiedendo chiarimenti sui tempi e sui criteri in base ai quali saranno individuate le aree dove iniziare i lavori. Ma al momento è difficile fare ipotesi. Una cosa è certa: le zone col più alto rischio idrogeologico avranno la precedenza. (n.p.)
01/05/2010