LUNEDÌ, 03 MAGGIO 2010
Pagina 2 - Fatto del giorno
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. I primi a consegnare la lista sono stati i militanti del Pdl, gli ultimi - trafelati - poco prima delle ore 12 del primo maggio quelli della Dc. Il partito che fa capo a Berlusconi, dopo lo smacco del Lazio (dove sono stati esclusi), aveva forse qualcosa da riscattare. Gli altri un passato da recuperare: «Noi stiamo ripartendo», spiega Carlo Sanvido, segretario regionale della Dc, uno dei sei partiti che appoggiano il senatore del Pdl Piergiorgio Massidda, che ha deciso di correre ugualmente nonostante la coalizione di centrodestra abbia scelto Giuseppe Farris.
Quest’ultimo, assessore al Personale di Cagliari, è sceso in campo dopo aver sfilato la candidatura per il centrodestra a Massidda in zona Cesarini. E ora è appoggiato da nove liste (Pdl, Farris-presidente, La Destra-Storace, Psi, Movimento per le autonomie, Udc, Riformatori sardi, Sardegna unita-Uds e Psd’az). Tra queste anche il Partito socialista che nel consiglio del capoluogo sta col centrosinistra. «Ma noi - precisa Raimondo Perra, mentre attende di fronte alla Corte d’appello la consegna del faldone coi documenti del Psi - abbiamo scelto di andare con Farris perchè contestiamo le scelte fatte da Graziano Milia in Provincia». Il presidente uscente, che aveva depennato la presenza del garofano rosso, ritenta ora la conquista dell’assemblea di piazza Palazzo del capoluogo forte di sette formazioni (Pd, Unione popolare cristiana, Federazione comunista, Rossomori, Alleanza per Cagliari-Noi con Milia, Verdi e Sinistra-ecologia-libertà), anche se c’è qualche preoccupazione per l’accettazione dei Verdi. Il responsabile del gruppo ecologista Roberto Copparoni è però fiducioso: «Ci han detto che tutto va bene».
Sul Gianburrasca del centrodestra («l’uomo dalla schiena dritta, così mi considerano molti miei sostenitori», afferma Massidda) punta anche Umberto Bossi che sabato ha mandato una sua emissaria (la signora Francesca, di cui nessuno ha saputo il cognome) a sistemare il tutto. Alla Lega Nord Sardinia la commissione elettorale ha poi chiesto un’integrazione nella documentazione. «Doveva esserci anche una Lega sarda, ma vi sono state pressioni e non è riuscita a raccogliere le firme», sottolinea Massidda che è sostenuto anche dall’Msi, Forza Paris, Fiamma Tricolore e Massidda-presidente.
Da soli invece corrono l’Idv (che non ha voluto entrare nel centrosinistra per un veto posto su Milia, «condannato per abuso d’ufficio») guidato da Federico Palomba, il Partito comunista per i lavoratori che punta su Nicola Tradori come presidente, Forza Nuova con Gino Melis, Irs-Indipendentzia con Ornella Demuru e Maluentu con Pietro Loi. Ora inizia la corsa delle ventisette guarnigioni-liste, quasi 950 soldati, tra cui c’è di tutto: dai dirigenti d’azienda come Eugenio Aymerich (per l’Idv) ai giovanissimi come Ivan Lai (24 anni, per la Federazione counista), dai medici primari come Giuliana Campus (nella formazione Farris-presidente) ai presidenti di circoscrizione come Gianfranco Carboni (per il Pd), ai consiglieri comunali come Ettore Businco che siede nell’assemblea di Cagliari (per l’Udc). Ora entro domani dovranno arrivare le integrazioni. Poi vi sarà l’estrazione per la posizione delle liste e la campagna elettorale entrerà nel vivo.