SABATO, 01 MAGGIO 2010
Pagina 2 - Cagliari
Ventidue giovani cagliaritani saranno ospitati per un viaggio terapeutico per i mari della Sardegna
SERGIO CASANO
CAGLIARI. Un progetto speciale per curare la disabilità e l’inserimento sociale. La solidarietà naviga a vela attraverso Nave Italia, che da ieri ha trovato ormeggio nella banchina militare del molo Garau. Il veliero, lungo 61 metri, è il brigantino più grande del mondo attualmente in navigazione ed è armato con equipaggio della Marina militare e gestito dalla fondazione «Tender to nave Italia».
Il progetto nasce da un piano di solidarietà voluto dalla Marina militare e dallo Yacht Club italiano. Nave Italia è ambasciatrice di un’iniziativa «nobile che promuove progetti di recupero, sostegno e miglioramento della qualità della vita di soggetti che vivono situazioni di disagio psichico e sociale», è stato spiegato. E in questo contesto è stato inserito Eolo il progetto organizzato da Vela solidale Sardegna: «La nostra associazione è nata per promuovere iniziative per curare la disabilità - ha affermato Giuseppe Masnate, pediatra, presidente di Vela solidale Sardegna - attraverso questo progetto, i ragazzi, tutti minori, con diverse patologie psico-fisiche (diabetici, cardiopatici, affetti da spina bifida, autistici) vivranno una bellissima avventura in mare. A bordo del veliero Nave Italia si creerà una sorta di magia, un’alchimia di emozioni importante per curare la disabilità».
Una nuova sfida, quella dell’associazione sarda onlus di Vela solidale, che attraverso diverse iniziative ha sempre sostenuto la vela come terapia. E domani ci riprova con il progetto speciale Eolo, che imbarcherà sul brigantino un gruppo composto da ventidue persone, tra operatori e ragazzi, che sperimenteranno la vita di bordo attraverso la navigazione tradizionale: «Ogni ragazzo, oltre ad avere un ruolo preciso - spiega il direttore della Onlus “Tender to Nave Italia” Paolo Cornaglia - dovrà rispettare delle regole. Il navigare comporta delle regole, delle emozioni: a bordo si fa gruppo e tutto il contesto favorisce un processo educativo e riabilitativo che cambia il comportamento delle persone. In questo progetto eseguiremo per la prima volta il test dell’autostima, che ci darà dei numeri che ci faranno capire come cambiano attraverso la navigazione i comportamenti delle persone. Navigare è la metafora della vita, che, in fin dei conti è tutta una navigazione». Oltre a sostenere il progetto Eolo, Nave Italia sarà anche ambasciatrice dell’Unicef: «Questo intervento si lega molto bene con i principi della convenzione dei diritti sull’infanzia - aggiunge Paola Manconi, presidente regionale dell’Unicef - su cui si basa la nostra associazione. I ragazzi a bordo saranno tutti uguali e non ci saranno diversità». Nave Italia, con un equipaggio composto da venti militari al comando del capitano di Fregata Giovanni Tedeschini, potrà essere visitata per tutta la serata di oggi dalle 16 alle 19.30.