La protesta
Ore 10. I guardiani dell'arciconfraternita del Gonfalone sono appena arrivati in Municipio, la festa di Sant'Efisio muove i primi passi. Pasquale, ex lavoratore precario del Comune, è veloce: sbuca dal cuore della folla, si arrampica sulle tribune di via Roma con una catena al collo e inizia a urlare: «Mi avete preso in giro tutti: è da anni che vi chiedo un aiuto». E si lega ai tubi di metallo, poco sotto la tettoia. Un blitz preparato, che sortisce il suo effetto: per dieci minuti la cerimonia si blocca, il sindaco Emilio Floris, il dirigente della Squadra mobile della Questura Oreste Barbella, il vice questore Giuseppe Gargiulo cercano di convincerlo a scendere.
Al precario si avvicina un ragazzo: è il figlio, che gli spinge in bocca una pastiglia. «È cardiopatico» sussurra chi assiste alla scena. In pochi secondi l'uomo ha un malore, si lascia andare e scende a terra. Si accascia sui lastroni di pietra di via Roma, mentre tutti cercano di soccorrerlo. Il figlio si mette a cavalcioni su di lui, accenna un massaggio cardiaco mentre il sindaco gli tiene il polso e il presidente della Circoscrizione del centro storico Gianfranco Carboni gli solleva le gambe. Pasquale si riprende, arriva un'ambulanza che lo accompagna a pronto soccorso dell'ospedale Civile, dove i medici lo sottopongono ad alcuni accertamenti. ( m.r. )
03/05/2010