Consiglio comunale. Continua l'esame degli emendamenti: ancora 126 da discutere
Centoventi famiglie rischiavano di rimanere senz'acqua
Ieri la seduta del consiglio comunale è stata dedicata agli emendamenti al bilancio: sono un centinaio quelli da discutere.
Nei palazzi popolari di Santa Teresa tutti gli appartamenti erano collegati da anni allo stesso contatore. Risultato? Qualcuno spesso e volentieri non pagava mai l'acqua, ma era impossibile staccarla senza lasciare all'asciutto anche quelli che rispettavano le scadenze con la bolletta. Approvando un emendamento al bilancio presentato dalla Giunta, il Consiglio comunale ha deciso di comprare 120 contatori da sistemare nei palazzi di via Sanna, via Trexenta e piazza Verdun.
Proposto dalla Commissione patrimoni, presieduta da Efisio Pireddu e Marisa Depau, l'emendamento approvato all'unanimità da maggioranza e opposizione consentirà di diversificare le utenze, assegnando così a ciascuno una differente bolletta (e non come avviene ora che l'unica che arriva deve essere poi divisa tra i condomini). «La metà pagava», spiegano Pireddu e Depau, «ma l'altra metà non lo faceva, per motivi o di estrema povertà oppure per altre ragioni. Sta di fatto che cinque palazzi erano rimasti senz'acqua, perché Abbanoa aveva staccato la fornitura. Poi, dopo una mediazione, si era riusciti a far riattaccare l'acqua, ma con l'impegno che in bilancio si trovassero i fondi per mettere i contatori». L'intervento costerà 350 mila euro e consentirà di sistemare tutti i palazzi della zona di Santa Teresa.
L'OPPOSIZIONE E sull'analisi del bilancio comunale (i dati presi in esame sono relativi al consuntivo 2008) pubblicata dal “Sole 24 ore” è intervenuto anche il capogruppo Pd, Ninni Depau. «Cagliari», si legge in una nota, «è una delle città dove i cittadini pagano i tributi locali più alti (567 euro pro capite, contro una media di 395 euro). Le entrate tributarie sono più basse (204 euro contro una media di 397) e le spese correnti hanno raggiunto livelli non più tollerabili (1.331 euro pro capite, contro la media nazionale di 1.060 euro). Insomma: un bilancio tutt'altro che brillante».
EMENDAMENTI Nella seduta di ieri, in ogni caso, numerosi sono stati gli emendamenti ritirati dagli stessi consiglieri (sia di maggioranza che di opposizione), mentre molti altri sono stati bocciati dall'aula. Molto stretti, infatti, sono i margini di manovra concessi alle modifiche del bilancio (375 milioni di euro). Ritirate le tre richieste di intervento sullo sport, a lungo si è discusso di quelle su programmazione e finanze (6 emendamenti) e ambiente e urbanistica (18 emendamenti).
A conti fatti sono 126 gli emendamenti sui quali l'aula è chiamata a pronunciarsi: il presidente Sandro Corsini, per rendere più agili i lavori, li ha divisi in quindici gruppi a seconda dei settori di intervento. Lavori pubblici e politiche sociali sono i settori più emendati, con 23 e 20 proposte.
FRANCESCO PINNA
27/04/2010