Case occupate. Domani sgomberi in piazza Medaglia Miracolosa e a Sant'Elia
Ada Lai: aiuteremo gli abusivi.Marisa Depau: vengano garantiti alloggi alternativi
Roberto Murgia roberto.murgia@epolis.sm
Per gli abusivi di Is Mirrionis e Sant'Elia il conto alla rovescia è finito. Domani nei due rioni è giornata di sgomberi. Chi occupa le case comunali lo sa da quindici giorni, da quando è arrivata la notifica dell'ufficio Edilizia residenziale pubblica. Alcuni hanno sfondato, magari approfittando dell'assenza dell'assegnatario ufficiale, altri sostengono di aver comprato la casa. Non riscattato. Acquistato a poche migliaia di euro da chi ci abitava prima. Domani i Servizi sociali busseranno alla porta di chi ha ricevuto l'ordine di sfratto. Valuteranno le situazioni, comunicheranno agli abusivi che se ne devono andare, magari non subito, ma prima o poi sì.
ANDARE VIA, MA DOVE? Se l'è chiesto - e ne chiede conto al sindaco e agli assessori competenti in un'interrogazione - anche il presidente del gruppo Misto in Consiglio comunale, Marisa Depau: «Per i prossimi giorni sono stati pianificati degli sgomberi di case occupate in vari quartieri cittadini. Qualora gli sgomberi venissero effettuati, molte famiglie non avrebbero un alloggio alternativo in quanto l'amministrazione non ha alcuna struttura o alloggio per affrontare l'emergenza sfratti». Poi l'invito ad Emilio Floris e agli assessori competenti ad intervenire presso il Prefetto ed il presidente di Area (Azienda regionale per l'Edilizia abitativa) «al fine di evitare gli sfratti fino a quando non saranno garantiti alloggi alternativi ai cittadini coinvolti».
«AVRANNO UN TETTO sopra la testa - assicura la dirigente dell'area Servizi al cittadino, Ada Lai - certo è, ed è il caso di chi ha occupato, la legalità va ripristinata ». Il rimedio si chiama contributo “Fitto casa”: «Versiamo 220mila euro al mese per i contributi economici per gli indigenti - continua - ebbene il sessanta per cento se ne va con gli aiuti per la casa e anche questa volta, sempre che ci siano le condizioni, aiuteremo chi non può permettersi un affitto». La precedenza ce l'hanno le famiglie con bambini. Se necessario il Comune, a sentire la dirigente, può spingersi fino a pagare la caparra e un affitto di cinquecento euro per i primi mesi, «certo non vita natural durante, e poi è necessario che si tratti di residenti. Spesso chi occupa risiede nell'hinterland». Sarebbero trecento circa le ordinanze di sfratto del Comune attualmente pendenti. A queste si aggiungono quelle di Area. «Lo sfratto prima o poi arriverà per tutti - dice Marisa Depau - il problema è che in molti casi ci troviamo di fronte a famiglie che vengono divise, col l'uomo costretto a farsi ospitare nella casa di accoglienza di viale fra' Ignazio e la donna in qualche istituto religioso»
Le chiavi
1 Sfondano o non pagano
Abusivo nelle case popolari è chi sfonda approfittando dell'assenza dell'aggiudicatario, e chi non paga il canone.
2 Il “mercato” degli alloggi
Molto diffusa tra gli abusivi la “compravendita” di case del Comune. Gli inquilini barattano le case per poche migliaia di euro.