DOMENICA, 18 APRILE 2010
Pagina 16 - Attualità
In media i rincari delle tariffe pubbliche superano di 5 punti l’inflazione. Il Codacons: intervenga il governo
Allarme di Unioncamere: in cinque anni aumenti intorno al 30%
Le associazioni dei consumatori denunciano l’assenza di meccanismi di freno e contenimento
VINDICE LECIS
ROMA. Tariffe per i rifiuti solidi urbani cresciute del 29,1% e quelle dell’acqua del 31,8%. Postali rincarate del 13%, ferroviarie del 26% e marittime del 38%. Negli ultimi cinque anni è stata una stangata continua per le famiglie: le tariffe pubbliche sono aumentate del 15%, con un salto di cinque punti oltre l’inflazione, mentre quelle locali hanno spiccato un volo del 21,8%. Sono i dati elaborati dall’Osservatorio «prezzi e mercati» di Unioncamere riferiti al quinquennio 2005-2009.
Il colpo maggiore ai consumatori è arrivato dalle tariffe locali che nel 2009 hanno registrato aumenti del 4,5% (4,5% i rifiuti urbani e 7,6% l’acqua potabile) rispetto a un’inflazione dello 0,8%. «Tali aumenti - spiega Unioncamere - sono da ascrivere alla convergenza delle tariffe verso livelli compatibili con la totale copertura dei costi del servizio, secondo un processo di ristrutturazione che implica per il settore rifiuti il passaggio dalla tassa (Tarsu) alla tariffa (Tia) e, per quello dell’idrico, il passaggio al Metodo normalizzato previsto dalla legge Galli».
Unioncamere conferma che sono messi a dura prova i bilanci familiari e delle imprese e sollecita dunque «maggior moderazione». Chiede invece un intervento deciso al governo il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che denuncia l’assenza in Italia «di freni ai prezzi e alle tariffe» che hanno avuto «aumenti abnormi», unici in Europa. Il Codacons propone al governo di studiare «meccanismi di contenimento bloccando quelle essenziali per i nuclei familiari».
Anche il fronte delle assicurazioni resta bollente. Lo conferma il ministero dell’Economia secondo il quale dal 1996 al 2009 i prezzi di Rc auto e altri prodotti assicurativi sono lievitati sino al 131,3% contro il +35,3% della zona euro. L’Italia ha il primo posto dei rincari davanti a Regno Unito (+78,6%), Spagna e Germania. Secondo uno studio del Dipartimento del Tesoro, tra le voci che maggiormente incidono sull’economia delle famiglie, oltre ad assicurazione e servizi finanziari figurano gli affitti, l’acqua potabile, i rifiuti. Ma anche l’abbigliamento, calzature, libri e mobili. Si conferma inoltre il boom dei prezzi dei servizi finanziari (+89%) largamente superiori a quelli della media europea.
Proprio su banche e assicurazioni intervengono le associazioni dei consumatori per chiedere conto al governo di una promessa disattesa: il blocco delle tariffe. «Le assicurazioni auto insieme alle banche - sostengono Adusbef e Federconsumatori - continuano a porre gravi problemi per le tasche dei cittadini ed è grave il fatto che nel 2010 si stia andando verso aumenti del 15%». Le due organizzazioni spiegano come negli ultimi 15 anni le tariffe obbligatorie Rc auto siano passate da 391 euro del 2004 ai 995 dello scorso anno. E nel 2010 si arriverà al 170% di aumento sul 1974 di 734 euro.