Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Corruzione, politica e controllo di legalità «Si può cambiare»

Fonte: L'Unione Sarda
14 aprile 2010

Dibattito e classifiche L'Italia è al sessantatreesimo posto nella classifica internazionale dei paesi più corrotti dietro il Sudafrica (il primo dei virtuosi è la Nuova Zelanda). Non sta meglio nelle graduatorie europee dove si posiziona tra gli ultimi pur considerando gli stati dell'Est, il cui livello di corruzione in seguito alla traumatica dissoluzione dell'Unione Sovietica raggiunge ancora oggi livelli drammatici. Ed è ormai evidente che l'avvelenamento della cosa pubblica ha dei costi elevatissimi non solo in termini di convivenza civile ma anche di sviluppo economico.
CONVEGNO Questi alcuni dei dati emersi durante il convegno “Politica e controllo di legalità” promosso, nella Casa dello studente di via Trentino, lunedì scorso dalle associazioni Pasolini, rappresentata da Sergio Mascia, e Asquer, presieduta da Antonio Volpi, con il contributo della componente Sinistra sarda del gruppo consiliare Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori. Hanno partecipato i consiglieri regionali Luciano Uras (Comunisti sinistra sarda), Franco Meloni (Riformatori), Massimo Zedda (vicepresidente commissione Cultura). Con loro, tra gli altri, il sostituto procuratore della Repubblica di Cagliari Guido Pani, l'avvocato Paolo Sestu e la giornalista Elena Laudante. Un quadro non esaltante quello venuto fuori dal dibattito, addirittura drammatico secondo Luciano Uras che ha parlato di dissoluzione dello Stato nazionale e, per restare al caso sardo, ha ricordato il rapporto non sempre positivo tra politica e burocrazia che spesso porta alla non applicazione di leggi approvate dal Consiglio, ad esempio quella sulla sicurezza sul lavoro, «ma non attuare le leggi equivale a violarle», ha ammonito.
LO SCENARIO Franco Meloni ha invece citato una recente indagine del Censis che evidenzia che il 24 per cento della ricchezza prodotta da un'impresa del Sud Italia è sacrificato sull'altare della pubblica amministrazione: «Per ottenere una licenza edilizia in Sardegna occorrono 968 giorni, in Lombardia ne bastano la metà - ha aggiunto - Serve dunque una modificazione dell'apparato amministrativo che, quando non funziona bene, consente ai politici di andare oltre i loro limiti. Una situazione che va cambiata anche attraverso una formazione della classe dirigente sarda e la promozione della meritocrazia». Pani e Sestu hanno invece messo l'accento sul conflitto tra giudici e politici, dovuto talvolta anche a ordinamenti soprannazionali di cui i magistrati devono tenere conto ma che limitano l'azione del legislatore.
CARLA ETZO

14/04/2010