In un documento le proposte per salvare «l'unico centro di aggregazione della città»
Ieri affollata assemblea promossa da un gruppo di giovani
Il movimento “Povero Poetto” chiede al Comune di salvare l'attività culturale dei bar.
«Non perdiamo l'unico vero centro di aggregazione culturale della città». È l'appello lanciato ieri dall'associazione “Povero Poetto”, il movimento spontaneo per la salvaguardia della spiaggia, nato all'indomani dell'ordinanza di demolizione dei chioschetti. I giovani, che durante le notti estive affollano i bar del litorale, non vogliono soffermarsi sulle polemiche politiche ma in un documento propongono le iniziative che il Comune dovrebbe prendere per questa estate «a tutela anche delle quasi 300 persone che vivono da queste attività».
IL PUNTO Ieri il movimento, che si dichiara apolitico, apartitico e senza scopo di lucro, ha fatto il punto durante un'affollata assemblea alla settima fermata, nel patio di Corto Maltese. «Oggi siamo qui, ma non vogliamo tutelare gli interessi di questo locale o di un altro», ha precisato Daniele Garzia. «A noi sta a cuore il futuro della spiaggia, luogo di ritrovo per noi giovani». Il movimento non vuole lo scontro politico ma intende fare informazione affinché «si capisca a che cosa si sta andando incontro» e si avvii una discussione sul futuro della spiaggia. La base di partenza è data da un documento dove sono raccolte alcune proposte. «Questa è solo una prima bozza», aggiunge un altro componente del movimento, Emanuele Frongia. «Accoglieremo tutte le richieste che ci arriveranno anche via Facebook». Il gruppo ha aperto due forum sul social network (“Povero Poetto”) che contano già 5 mila iscritti. Un video informativo, inoltre, sarà presto caricato su You Tube.
LE RICHIESTE Nel documento si chiede che il Comune individui nel Poetto l'area dove sviluppare l'attività turistico-ricettiva, in modo da progettare i servizi nel lungo periodo. «Si sta cercando di spostare le attività commerciali verso Marina e Castello, ma il Poetto in questi dieci anni si è conquistato il suo spazio, ospitando concerti, karaoke, balli e anche attività sportive e culturali», ha spiegato Garzia. «Un fermento che ha oltrepassato i confini dell'Isola e rappresenta ormai una grande un'attrazione per i turisti italiani ed europei». Ma in molti hanno aggiunto che il Poetto è anche un punto di svago per chi semplicemente vuole bere una birra o leggere un libro. «Si stanno cambiando le cose senza rispettare le esigenze dei giovani. Dove andremo senza i chioschetti», si è chiesto Alessandro Spedicati. «Dove si potranno tenere i concerti, e se soprattutto ci sarà il tempo per organizzarli».
SERVIZI Altra richiesta è poi quella di dotare la spiaggia di adeguati servizi igienici e garantire i mezzi di collegamenti tra l'hinterland, il centro e la spiaggia di notte come di giorno. «Sono richieste banali, ed è strano che l'amministrazione comunale non ci abbia già pensato», ha detto ancora Garzia. Nessuna interferenza insomma sull'iter giurisdizionale ma per Garzia «è vitale che questo spazio rimanga. Noi vogliamo solo tutelare l'attività culturale dei giovani visto che il Comune non ci offre veri centri di aggregazione». A rischio poi ci sarebbero anche i lavoratori che vivono da queste attività. «Fino all'anno scorso c'era anche qualche artigiano che esponeva i propri manufatti», ha fatto notare Frongia, «chissà se adesso lo potrà fare. Di sicuro non si potrà organizzare». Per questo serve aprire la discussione e far arrivare le indicazioni al Comune in vista della conferenza dei servizi con la Regione e i gestori, in vista anche dell'approvazione del Pul (Piano di utilizzo del litorale).
INIZIATIVE «Il Poetto è un luogo dove si producono idee, rispettiamolo», ha aggiunto Stefano Gregorini, dell'associazione Urban Center che ieri si è schierata a sostegno del movimento. E per riportare l'attenzione sull'argomento, a breve sarà organizzato anche un concerto.
ANNALISA BERNARDINI
12/04/2010