Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Negozi aperti? Basta imposizioni»

Fonte: L'Unione Sarda
8 aprile 2010

La polemica. Nonostante molti commercianti preferiscano non lavorare nei festivi

Alcuni imprenditori rivendicano “piena libertà di scelta”
Molti commercianti preferiscono non lavorare nei festivi e gradirebbero che anche gli altri chiudessero. Soprattutto i centri commerciali.
È giusto che sia il Comune a decidere quando i negozi possono aprire e quando invece devono restare chiusi? Per la maggior parte dei commercianti cagliaritani la risposta è sì, «perché senza una regolamentazione si rischierebbe l'anarchia». Ma solo a patto che il calendario delle chiusure sia stilato dal Comune di concerto con le associazioni di categoria «perché sono i commercianti ad avere il polso della situazione». Tuttavia c'è anche chi rivendica il diritto all'autonomia e considera le ordinanze di chiusura «un'inaccettabile violazione della libertà di scelta». È il caso di Lorena Rolla, proprietaria del negozio di argenteria di via Roma. «Devo poter decidere io quando aprire e quando chiudere», sostiene, «le imposizioni sono sbagliate perché siamo noi che lavoriamo e siamo noi che dobbiamo decidere. Dipendesse da me liberalizzerei totalmente le aperture, lasciando a ciascun commerciante la possibilità di lavorare sempre, anche nei giorni di festa». Dello stesso avviso Leandro Cannas, titolare del negozio di abbigliamento “Folle volo” di via Garibaldi. «Anch'io sono per le aperture libere», afferma, «nessuno dovrebbe imporci di chiudere in certi giorni. Sta ad ognuno di noi scegliere se tenere aperto oppure no».
GRANDE DISTRIBUZIONE Chi si dice favorevole alla regolamentazione vorrebbe che questa fosse univoca. «Le scelte relative ai negozi al dettaglio non devono essere diverse da quelle relative alla grande distribuzione», sostiene Paolo Demontis, proprietario di un negozio di calzature di via Garibaldi, «o si apre tutti o si chiude tutti. Non è giusto che i centri commerciali possano lavorare quando noi chiudiamo e viceversa». Ad auspicare regole uguali per tutti è anche Giulio Savona, storico patron dell'omonima orologeria del Largo. «Il problema di fondo», sostiene, «è che ai grandi centri commerciali conviene sempre aprire. Noi invece rischiamo molto perché non è detto che la scelta di tenere aperto dia i frutti sperati». Per Davide Marcello, titolare di un negozio di abbigliamento del Largo Carlo Felice, il discorso è molto più complesso di quanto sembra. «In astratto anch'io sono contro le chiusure imposte», spiega, «ma al lato pratico è meglio che ci sia una regolamentazione da parte del Comune». La sensazione è che la maggior parte dei commercianti del centro preferirebbe non lavorare nei giorni di festa e gradirebbe che nel frattempo anche i centri commerciali restassero chiusi. Una posizione che cozza con l'idea di Cagliari città turistica.
PAOLO LOCHE

08/04/2010