Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Turismo, una Pasqua in chiaroscuro

Fonte: L'Unione Sarda
6 aprile 2010

Tornano gli inglesi, scappano gli spagnoli: «Qua si insegue un mercato immaginario»

Hotel e B&B non festeggiano: «Calo sino al 30 per cento»

Si conferma la scarsa vocazione turistica della città. In netta flessione il traffico aereo nello scalo di Elmas.
Gli spagnoli, dopo l'euforia degli ultimi due anni legata alle nuove tratte low cost aperte da Rynair, sembrano spostarsi verso altri lidi. Tornano invece gli inglesi, tra i più colpiti dalla crisi economica, anche se non è esattamente un'invasione. I tedeschi restano fedeli a se stessi: alle vacanze, comprese quelle sarde, non rinunciano, anche se si confermano tra i meno spendaccioni. Infine ci sono i turisti made in Italy, anche loro in calo costante nonostante la moda dei last minute.
LA CRISI SI FA SENTIRE È un quadro in chiaroscuro (più in scuro che in chiaro) quello che emerge dall'analisi delle prenotazioni negli alberghi e nei bed & breakfast cittadini nelle festività di Pasqua, che da sempre segnano il via ufficiale della stagione turistica e soprattutto indicano quale sarà il trend dell'estate alle porte. Uno spaccato che conferma come Cagliari, nonostante ne abbia tutte le potenzialità, resta lontana da essere una città turistica (oggi e domani il 90% dei negozi resteranno chiusi) capace di intercettare i flussi di vacanzieri in movimento nel Vecchio Continente.
«BASTA FIERE» Davide Collu, direttore generale del T Hotel, il più grande albergo cittadino, ha ben chiare le responsabilità: «Noi - attacca - ci proponiamo in maniera continuativa, diversificando la nostra offerta e tentando di cogliere i mutamenti del mercato. Purtroppo continua a esserci una grossa differenza tra i nostri canali di riferimento e quelli degli enti pubblici preposti a valorizzare l'immagine della Sardegna e della nostra città, che oltre a lavorare in modo scoordinato si riferiscono a un mercato immaginario che non esiste più». Poi si spiega meglio: «Partecipare alle fiere e andare ai work shop non serve, il fatto che la nostra Regione continui a non possedere un osservatorio turistico è indicativo, vengono messe in atto azioni auto-referenziali che non portano vantaggi agli operatori. Le tecniche di commercializzazione sono cambiate, i canali di vendita non sono più solo quelli delle agenzie di viaggio, ormai i clienti assemblano da soli i loro pacchetti e lo fanno anche tre ore prima della partenza del volo, la differenza rispetto a cinque anni fa è che oggi l'utente è il tour operator di se stesso».
GLI ALBERGHI E i dati? «Sta andando meglio di quanto non avessi rilevato una settimana fa - conclude Collu - e ne ero certo proprio in considerazione del ragionamento di prima: stiamo assistendo una migliore presenza di stranieri, anche se i numeri totali sono invariati rispetto allo scorso anno così come le nostre tariffe. Si stanno riaffacciando i bacini più interessati al nostro prodotto, come Nord Europa e Spagna, soprattutto l'Inghilterra che ultimamente era quasi scomparsa». Alberto Piras, direttore dell'Hotel Quadrifoglio, è molto meno ottimista: «Sta andando molto male - dice - abbiamo registrato pochissimi clienti e non ci sono neanche last minute in arrivo. Quantificare il calo? Circa il 30% rispetto allo scorso anno, purtroppo la crisi economica non dà tregua, abbiamo diminuito le tariffe del 10 per cento ma non è servito». La musica cambia di poco all'Hotel Mediterraneo, albergo che lavora però principalmente coi dipendenti delle grosse aziende: «Il flusso di turisti è stabile - racconta Anna Francois, responsabile commerciale - soprattutto grazie agli stranieri: olandesi francesi e spagnoli. Molti arrivano anche senza prenotazioni oppure le fanno su internet, resta però un problema: Cagliari non è una città turistica, i negozi sono tutti chiusi e nei periodi festivi i nostri clienti sono costretti a passeggiare in una città deserta». Al Regina Margherita invece - come confermano dalla reception - sono al completo novanta stanze su cento: a occuparle spagnoli, inglesi e tedeschi.
BED & BREAKFAST Uno sguardo anche ai B&B, che a Cagliari rappresentano una voce importante della ricettività complessiva. «Rispetto allo scorso anno c'è stato un calo - dice Manuela Spiga titolare dell'Elias, a due passi dal Poetto- ma quella era stata un'annata straordinaria soprattutto per l'apertura delle nuove rotte della Rynair. Per la Pasqua registriamo comunque il tutto esaurito, sono aumentati gli inglesi e i belgi, il numero di tedeschi è costante, quello degli spagnoli è calato, le prenotazioni per l'estate stanno tardando». Ma se ci si sposta in zone meno appetibili è una tragedia: «Siamo vuoti - annuncia sconsolato Marco Usala del B&B Ambra -, stiamo aspettando le ultime occasioni, ma il è calo tremendo». Gabriella Macera, tre stanze in Largo Felice (B&B I Gabbiani), rimpiange gli anni passati: «Da ieri ho tre persone, due francesi e una ragazza inglese. Ho aperto nel 2001 e questo è l'anno peggiore, i turisti, in primis gli spagnoli, sono quasi scomparsi».
GLI ARRIVI Anche i numeri sugli arrivi all'aeroporto di Elmas confermano che la nottata non è ancora passata. Dal primo al 7 aprile, secondo la Sogaer (la società di gestione), il numero dei passeggeri sarà di 71.500 mentre lo scorso anno erano 73.441, con un calo del 2,64%. Crolla invece il numero dei movimenti, cioè dei voli di andata e ritorno per lo stesso periodo: -8,10% rispetto al 2009, con 635 voli (erano 691). Segno meno, infine, anche per il numero dei posti offerti (106.000 pari a -2,38%) e con il fattore di riempimento fermo al 67,5%. Alla base del calo - secondo la Sogaer - il taglio dei collegamenti operati da Ryanair per Manchester, Bristol, Edimburgo e Stoccarda. ( m. le. )

04/04/2010