Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Coi Misteri il via ai riti pasquali

Fonte: La Nuova Sardegna
30 marzo 2010

MARTEDÌ, 30 MARZO 2010

Pagina 2 - Cagliari

La Settimana Santa entra nel vivo questo pomeriggio alle 15.30 dalla chiesa di San Michele

Don Luxoro: «Ma la fede non si manifesta solo in questi giorni»

MARIO GIRAU
CAGLIARI. Con la seconda processione dei Misteri - la prima venerdì scorso - questo pomeriggio (ore 15.30 chiesa di San Michele, via Azuni) si avvia la settimana santa, caratterizzata da ben diciotto riti promossi e organizzati dalle arciconfraternite dei quartieri storici. Quattro confraternite - Solitudine, Santissimo Crocifisso, Artieri e del Gonfalone - assumono la regia delle processioni del periodo pasquale cagliaritano.
Un impegno organizzativo notevole per confratelli e consorelle che chiedono al sindaco ulteriori aiuti. Fede e folclore, pietà popolare e tradizione diventano in questi giorni un unico irripetibile e inseparabile, benedetto dalla Chiesa e dal Comune, che con drappi e stendardi neri e viola delle stazioni della via crucis, ha impresso nel quartiere di Villanova i segni esteriori delle celebrazioni.
Don Giuseppe Luxoro dal 1992 è parroco a San Giacomo, parrocchia delle due arciconfraternite da secoli custodi delle liturgie della settimana santa: «Quando, come avviene in questo rione e in tutta Cagliari, la religiosità popolare alimenta la fede, ben vengano processioni come quella dei misteri, del Cristo morto e de su scravamentu. Forse confratelli e consorelle non si esprimeranno come esperti in teologia, ma certo hanno una fede grande come una casa. Fede semplice, genuina, ma profonda perché radicata nel mistero pasquale - passione, morte e resurrezione di Cristo - quindi sui principi fondamentali del cristianesimo».
Don Luxoro segue di persona l’arciconfraternita del Santissimo Crocifisso, mentre la Solitudine è assistita da un cappellano: «La religiosità degli uomini e delle donne delle due associazioni - aggiunge il sacerdote - non è stagionale, non esplode solo in quaresima dopo un letargo lungo undici mesi. Nel corso dell’anno i confratelli partecipano a incontri di preghiera, novene, momenti di catechesi, alla pia pratica dei primi venerdì del mese: una fede, dunque, in cammino che si alimenta di preghiere e gesti concreti, come l’aiuto alle famiglie povere del quartiere di Villanova».
Le sedi delle arciconfraternite in questi giorni assomigliano a cantieri aperti, dove tutti lavorano in una perfetta sincronia di funzioni. I confratelli sistemano le portantine, lucidano la lettiga dorata, tolgono dagli armadi le statue lignee, che le consorelle ripuliscono. Particolare cura è riservata alla vestizione della Madonna e alla collocazione sulla croce del grande Cristo snodabile. Non meno di trecento persone - tra le due arciconfraternite - per non contare le masse canore, si danno da fare con gran lena per la riuscita delle processioni: «Una ritualità che ormai fa parte della nostra vita - dice Giovanni Paolo Mureddu, da dieci anni presidente dell’arciconfraternita del Santissimo Crocifisso - eredità di una solida tradizione religiosa che vogliamo trasmettere ai nostri figli e agli altri cagliaritani».