DOMENICA, 28 MARZO 2010
Pagina 47 - Cultura e Spettacoli
Tre storie di degrado riunite in un unico libro pubblicato da e/o: dalle prostitute dell’Est alle escort in Costa Smeralda
VALENTINA CAREDDU
Sono prostitute, schiave sessuali molestate e perseguitate dagli uomini, ma anche inconsapevoli vittime dell’usura le protagoniste del nuovo romanzo presentato dallo scrittore Massimo Carlotto venerdì nella sala conferenze della ex Vetreria di Pirri. In tre parole “Donne a perdere”, come il titolo dell’opera (Edizioni Noir e/o, 435 pagine, 18 euro) implacabilmente le definisce: donne vittime della vita, senza possibilità di riscatto, incapaci di trovare una quasiasi scappatoia, rese schiave sotto ricatto. Tre storie noir riunite, per la prima volta, in un unico volume che racchiude l’esperienza del percorso di formazione e scrittura collettiva avviato da Massimo Carlotto con «Perdas de Fogu». In quell’occasione un gruppo di dieci giornalisti-scrittori avevano raccolto per due anni informazioni sul poligono militare e raccontato ai lettori gli effetti dell’inquinamento bellico. Adesso i Mama Sabot (questo il nome del collettivo, ora ribattezzato solo Sabot) sono rimasti in cinque, di cui quattro sono gli autori del nuovo romanzo: Michele Ledda, Ciro Auriemma, Renato Troffa, Piergiorgio Pulixi. Di nuovo riuniti in questa esperienza, con la voglia e l’intento non solo di raccontare delle storie, ma piuttosto di fotografare una realtà sconosciuta anche se non così nascosta. Anzi, spesso sotto gli occhi di tutti, come nel caso delle molestie verbali, dei pedinamenti, delle molestie fisiche spesso ripetute: in Italia oltre la metà delle donne nella fascia di età tra i 14 e i 59 anni ha subito almeno una molestia sessuale.
Storie spesso non troppo difformi da quella di Miriana, la protagonista di “Un amore sporco” di Piergiorgio Pulixi, bellissima giovane albanese costretta a prostituirsi dai suoi aguzzini, emblema di tante ragazze dell’Est ridotte a oggetti da un mercato che le sfrutta senza pietà.
Ma le donne sono spesso anche vittime dell’usura, ormai uno dei settori della criminalità organizzata, Mafia SpA, maggiormente in crescita, che nel 2009 ha registrato un vero boom per effetto della crisi e della stretta creditizia. E su questa rete in cui tanti imprenditori rimangono intrappolati indaga Michele Ledda, con il suo “Soluzioni finanziarie” dove il destino di una prostituta si intreccia con quello di un direttore di banca dal passato oscuro.
Infine “Sette giorni di maestrale”, scritto a quattro mani da Ciro Auriemma e Renato Troffa, ambientato tra i fasti della costa Smeralda: i due autori indagano il lato oscuro e sommerso delle notti festaiole di quella parte della Sardegna che diventa sempre più ingranaggio di un meccanismo fatto di criminalità, riciclaggio di denaro sporco, intreccio tra escort e politica.
Tre romanzi noir, che portano però le tracce di un’analisi della società passata al setaccio da un lavoro investigativo, capace a volte di raccontare ciò che un giornalismo sempre più imbavagliato non riesce a fare. Un genere narrativo che certo non sostituisce l’inchiesta, ma capace forse di instillare dubbi e domande nel lettore, seppur trascinato nelle trame della finzione narrativa.