Mulinu Becciu. Nella ex scuola tantissime attività: oggi è un punto d'incontro per i residenti
Nel centro di aggregazione corsi, spettacoli, cinema e teatro sociale
Nel centro Area 3 sono tantissime le attività programmate dalla società Arcoes, che gestisce la struttura.
«Oggi che giorno è?». Mercoledì. «Bene, di mattina c'è l'attività con i disabili psichici, nel pomeriggio l'animazione per i bambini e, in serata, la danza del ventre per gli adulti». Non si può certo dire che gli animatori di Area 3, il centro di aggregazione di Mulinu Becciu, stiano con le mani in mano. Laboratori, seminari, incontri, proiezioni, presentazioni: lo spazio di via Carpaccio ha ospitato praticamente tutto. Tanto da essere diventato un fiore all'occhiello per l'assessorato comunale alle Politiche sociali. «Sono di sinistra», dice sorridendo l'assessore Anselmo Piras, «ma lavorano davvero bene».
LA NASCITA A gestirlo, dal 2002, è l'associazione Arcoes, un gruppo che, già dall'inizio, ha voluto mettere il suo marchio di fabbrica: la ex scuola, appena ristrutturata, avrebbe dovuto avere uno spazio per i bambini, un altro per gli anziani, un altro ancora per i disabili. I responsabili, invece, decisero di usare i vari ambienti in base alle attività. Non soltanto: il centro era nato per aggregare gli abitanti del quartiere. E Mulinu Becciu fu coinvolta nella scelta del nome: il vincitore, del rione, si aggiudicò un pranzo per lui e per la sua famiglia al Quadrifoglio. Un ristorante di Mulinu Becciu, ovviamente. La scelta del nome? Area in quanto è un grande spazio per l'aggregazione; il numero 3, invece, è legato alla circoscrizione di appartenenza del centro.
LA VITA Bei tempi quelli dell'avvio. Allora c'erano fondi a disposizione. I membri di Arcoes avevano solo l'imbarazzo della scelta nell'ideazione delle iniziative. Era sufficiente rispettare il motto di Area 3: “Il bello non è un diritto per pochi”. Praticamente da subito nacque la biblioteca, grazie ai libri portati dagli stessi utenti del centro. E, nel frattempo, vennero messe in piedi una serie di iniziative. Le mostre, per esempio, destinate, però, non ad artisti già noti ma a persone che cercavano di farsi conoscere nel mondo dell'arte.
IL COINVOLGIMENTO Importante il fatto che le iniziative non necessariamente piovevano dall'alto. Gli stessi utenti sono diventati protagonisti. Il ciclo di film “Scelto da me” proponeva la proiezione di pellicole indicate, di volta in volta, da una persona che aveva anche l'incarico di presentarle. Molto seguita - non poteva essere altrimenti - anche la rassegna “Strane storie, quando ridere è una cosa seria”. Negli anni, all'interno del centro, anche presentazioni di libri e convegni, spesso legati ad altre iniziative. A Natale di qualche anno fa, gli esperti affrontarono il tema “dono” mentre un altro spazio del centro ospitava la mostra sul riciclaggio. Interessante e utile anche il convegno, organizzato in collaborazione con la Banca Etica, sul risparmio nell'economia familiare.
GLI UTENTI In fondo, la caratteristica di Area 3 è proprio questa: c'è spazio per i disabili, per gli anziani, per i bambini, per chi vive situazioni di disagio (per un periodo ha accolto gli alcolisti in trattamento). Ma trovano spazio anche quelle persone che cercano esclusivamente un modo intelligente per trascorrere il proprio tempo libero. I corsi si inseguono uno dopo l'altro: si va dalla ceramica al cartapesta, passando per l'argilla, la pittura a olio, la meditazione zen, il training autogeno, la giocoleria (giusto per citarne soltanto alcuni). E altri sono allo studio: attualmente è in fase di progettazione un corso di lingue last minute che consenta di imparare almeno quelle poche parole base che servono per farsi comprendere in un paese straniero.
I GIOVANI Naturalmente grande attenzione è riservata ai giovani: il centro ha ospitato i writers ed è stato utilizzato anche per una gara tra breakdancers . Area 3 ha anche dato a tanti ragazzi la possibilità di avvicinarsi a uno strumento musicale e imparare a suonarlo gratuitamente. Non soltanto: si sta creando una sinergia tra il centro e la vicina scuola “Pertini”. Una parte del cortile dell'istituto, in tempi brevi, accoglierà l'orto sociale: già in via Carpaccio, un gruppo di persone sta utilizzando un piccolo pezzo di terra per la coltivazione.
IL FIORE ALL'OCCHIELLO E alla “Pertini” sarà accolta anche la rappresentazione finale del teatro sociale. Nel teatro tradizionale, gli attori recitano un testo già scritto, guidati da un regista. Nel teatro sociale di Area 3, gli utenti collaborano alla stesura stessa del testo e anche alla regia. Un esempio di teatro collettivo.
I LIMITI Tutto perfetto, dunque, ad Area 3? Quasi tutto. Quando, finiti gli stanziamenti statali, certi corsi sono diventati a pagamento, alcuni utenti hanno scelto di abbandonare la struttura. Un esodo che si è fatto sentire solo in parte perché, nel frattempo, sono arrivati nuovi utenti da altri quartieri. Meno, forse, di quanti desidererebbero i responsabili di Area 3. Inutile nascondersi dietro un dito: il nome “Mulinu Becciu” fa ancora paura a tanti cagliaritani.
MARCELLO COCCO
28/03/2010