Istruzione. Quasi un quarto degli studenti della provincia abbandona gli studi prima del diploma.
Pietrella ha un successore: EnricoTocco nuovo direttoredell'ufficioscolastico regionale
Ennio Neri
Quasi un quarto degli studenti cagliaritani abbandona gli studi prima del diploma: il 23 %. Più che nel resto dell'Isola. Più che in Italia. L'Europa chiede di abbassare la soglia della dispersione scolastica al 10 %, ma la scuola cagliaritana ha molto da lavorare. E si rimbocca subito le maniche il nuovo direttore dell'Ufficio scolastico regionale Enrico Tocco che da ieri siede sulla poltrona occupata negli ultimi 9 anni da Armando Pietrella.
CI PENSERANNO le istituzioni. L'assessore provinciale all'Istruzione Valentina Savona chiarisce che gli studenti sono persone e non pratiche. Ma le elaborazioni e le stime dell’osservatorio scolastico della Provincia, sulla base degli ultimi dati Istat disponibili, forniti a margine della presentazione del protocollo di orientamento agli studi tra l’amministrazione provinciale e l’Università del capoluogo sardo, non sono confortanti. Se nel 2008 in Italia la percentuale di abbandoni è stata del 19,7% e in Sardegna del 22,9%, nella provincia di Cagliari si è toccato il 23,4%. E se in Italia dal 2004 al 2008 la percentuale è calata di circa il 3% (dal 22,9% al 19,7%), nel Cagliaritano si è passati dal 31,2% del 2004 al 23,4% del 2008. Fonti Istat attestano inoltre che la percentuale in Sardegna di quindicenni con un livello basso di competenza è superiore al resto d’Italia: per la matematica, ad esempio, il dato nazionale sfiora il 33%, nell’Isola supera il 45%; per la lettura si va dal 26,4% della media nazionale al 37,2% di quella sarda. Le difficoltà degli studenti isolani emergono anche dall’analisi degli scrutini intermedi relativi all’anno scolastico 2008-2009 per gli istituti secondari di primo e secondo grado. In quest’ultimo caso, se in Italia gli alunni con almeno un’insufficienza son o i l 74 ,1% e i n S a r d e g n a l’82,7%, in provincia di Cagliari si arriva all’84%. Per tipologia di scuola, sono gli studenti degli istituti professionali ad avere più problemi, mentre i virutosi sono quelli del liceo classico.
UN PROBLEMA non da poco per Enrico Tocco, da ieri alla direzione dell'Ufficio scolastico regionale: una nomina “interna”, dopo l'addio di Armando Pietrella. «I dati negativi elencati dalla Provincia sono coerenti con quelli delle scuole medie», spiega, «negli ultimi anni la cifra dei bocciati all'esame di terza media è ha raggiunto l'11 % e quella dei promossi con la minima sufficienza è salita al 40 %. Anche i dati Ocse Pisa classificano come “poco elevati” i livelli di apprendimento degli studenti sardi». Per cambiare rotta? «La riforma del ciclo delle scuole superiori», aggiunge, «con la maggior attenzione per le tecnologie e scongiurando la licealizzazione degli istituti professionali, sviluppando i saperi con l'operatività manuale, costituirà un'opportunità di rilancio per la scuola sarda». Firmato intanto il protocollo tra Provincia e l’Università. Un unico percorso di studi dal liceo artistico Foiso Fois alla facoltà di Architettura, finalizzato ad abbattere l’abbandono scolastico. «La provincia», ha spiegato l’assessore Savona, «pone un altro tassello importante per contrastare la dispersione scolastica e migliorare l’offerta formativa con il coinvolgimento diretto dei soggetti responsabili dell’istruzione».¦