MERCOLEDÌ, 24 MARZO 2010
Pagina 1 - Cagliari
PROGETTO PORTO LAB.
CAGLIARI. Metti un bambino nella sala computer di un porto container importante come Cagliari e non avrà mai più dubbi sulla necessità di stabilire un buon rapporto con tastiera e monitor. E anche la geografia e l’astronomia diventano un’altra cosa quando il bambino scopre che la tranquilla navigazione di una nave più grande a volte della strada in cui abita dipende dalla conoscenza approfondita di queste due materie. E la matematica? La fisica? Scienze indispensabili per non rimetterci la pelle con pesi, spostamenti, carichi e tutto quello che fa vivere un’industria come il porto: meglio impegnarsi quando le si incontra a scuola, insomma. Marinella Salaris, presidente della scuola Marina-Stampace, spiega che questo e altro ancora è il valore dell’iniziativa Porto Lab che ieri, nel terminal crociere del molo Ichnusa, ha portato i piccoli protagonisti della prima giornata guidati dall’insegnante Antonella Stefanelli e gli amministratori delegati (Domenico Bagalà e Antonio Musso) delle due grandi realtà industriali del porto, Cict-Contship e Grendi, sponsor dell’ormai consolidato progetto avviato anche in altri cinque porti italiani. Il presidente dell’autorità portuale Paolo Fadda ha accolto i bambini consegnando loro il pass per l’accesso all’area portuale e mettendo l’accento sull’inderogabile obbligo di indossare casco e gilet ad alta visibilità «oggetti fondamentali per la sicurezza sul luogo di lavoro, in particolare in un ambiente come quello del porto dove si muovono enormi gru, camion, carrelli elevatori...». Ieri sul Navebus che li ha portati al terminal sono saliti i bambini della IV elementare del 1° circolo di via Firenze ad Assemini, coinvolte nel progetto anche altre classi di Assemini, Cagliari e Capoterra.