dopo la protesta
In via La Somme è tornato il sereno. Dopo le proteste dei residenti dello stabile popolare numero 5 - che per settimane avevano impedito che le impalcature venissero smontate arrampicandosi sui ponteggi - martedì mattina gli operai dell'impresa edile “Di Vieto srl” hanno potuto rimuovere la gabbia di tubi metallici che da otto mesi cingeva l'edificio.
«Abbiamo raggiunto un accordo soddisfacente col Comune», spiega la portavoce dei residenti Angela Anoffo, 54 anni. L'accordo, verbale, raggiunto grazie alla mediazione del funzionario del Comune Sergio Castelli, prevede l'immediata ripresa dei lavori di ristrutturazione dell'edificio (interrotti alcuni mesi fa) che ovviamente non verranno più eseguiti dalla vecchia ditta Di Vieto srl (il cui contratto col Comune è stato rescisso) bensì da una nuova impresa, la Grs Costruzioni, con sede a Selargius. «Il tutto - riprende Anoffo - senza bisogno di indire una nuova gara d'appalto, in modo tale da riuscire a snellire i tempi». Angela Anoffo, residente al piano terra, era stata la prima a salire sulle passerelle metalliche per impedire che fossero smontate. E gli altri inquilini della palazzina avevano subito seguito il suo esempio. I residenti temevano che, smontate le impalcature, sarebbe passato chissà quanto tempo prima che il Comune inviasse una nuova impresa per il restauro. (p.l.)
18/03/2010