Rassegna Stampa

Il Sardegna

Il Comune segnala gli evasori e ottiene un terzo dell'incasso

Fonte: Il Sardegna
17 marzo 2010

Fisco. Accordo raggiunto tra l'Agenzia delle Entrate e l'Anci: controlli su Ici, Tarsu e residenze all'estero

Nel 2009 scoperti 317 milioni dovuti all'Erario: 230 dalle piccole imprese e dai lavoratori autonomi. Recuperati 190 milioni, l'11 per cento in più rispetto al 2008

Enrica La Nasa enrica.lanasa@epolis.sm ¦

Comuni e Agenzia delle Entrate uniti contro l'evasione fiscale: l'amministrazione comunale guadagnerà il 30 per cento sugli incassi del Fisco avvenuti su loro segnalazione. Tempi duri, dunque, per gli evasori, che già erano sottoposti a controlli incrociati con i dati in possesso dell'Inps e della Guardia di finanza. Da qualche mese è iniziata la formazione dei dipendenti delle amministrazioni più importanti del sud dell'Isola e, entro l'anno, saranno operativi tutti i Comuni sardi. Si tratta di un controllo su dati già in possesso dei Comuni, tra cui il pagamento dell'Ici, della Tarsu e la dichiarazioni di residenza all'estero. «In base a questi elementi sarà possibile, per esempio, stabilire se una persona paga l'affitto in nero o se ha immobili non dichiarati». Lo ha spiegato ieri Libero Angelillis, direttore regionale dell’Agenzia, nel corso della presentazione dei dati sul contrasto all'evasione fiscale nell'Isola per il 2009. «L'anno scorso - ha proseguito - abbiamo incassato 190 milioni di euro di denaro dovuto all'erario, l'11 per cento in più rispetto al 2008. Un risultato dovuto alla riduzione del lasso di tempo che intercorre tra il controllo e l'emissione della richiesta di versamento al contribuente».
GLI UOMINI DEL FISCO hanno eseguito 22.348 accertamenti in base ai quali sono stati riscontrati 317 milioni di euro dovuti all'Erario. I controlli hanno riguardato i grandi contribuenti, le medie imprese, le piccole aziende e i lavoratori autonomi e, per la maggior parte, le persone fisiche. Ma i risultati più consistenti riguardano le 7.019 verifiche sui lavoratori autonomi e le piccole imprese che hanno evaso 230 milioni di euro. «Un risultato arrivato grazie all'utilizzo del “redditometro”, che evidenzia le differenze tra il tenore di vita del contribuente e le entrate dichiarate, e grazie agli studi di settore. Questi ultimi - ha spiegato Angelillis - non sono più automatici, ma danno un'indicazione di massima su un reddito presunto in base al tipo di attività svolta e alla struttura dell'imprese. Ci tengo a precisare che sono parametri concordati con i rappresentanti delle singole categorie ». Il “redditometro” ha poi consentito di individuare 638 evasori per 11 milioni di euro di imposte non versate. L'incremento negli incassi per l’Agenzia si deve anche all’aumento del 19 per cento degli accertamenti effettuati, la gran parte a carico di 15.196 persone fisiche, ma con la maggior imposta accertata piuttosto contenuta, pari a 57 milioni di euro. L’Agenzia ha anche constatato un Iva non corrisposta pari a 21 milioni di euro e imposte dirette e Irap pari rispettivamente a 109 e 66 milioni di euro.