MERCOLEDÌ, 17 MARZO 2010
Pagina 1 - Cagliari
Nel 2009 l’Agenzia delle Entrate ha portato nelle casse dell’erario tasse evase per 190 milioni
Premi ai comuni virtuosi che parteciperanno agli accertamenti fiscali
PABLO SOLE
CAGLIARI. Centonovanta milioni di euro trasferiti dalle tasche degli evasori fiscali alle casse dell’erario: è il bilancio dell’attività svolta lo scorso anno dall’Agenzia regionale delle entrate. Si tratta di una cifra ingente che fa segnare un nuovo record nella lotta all’evasione in Sardegna, posto che nel 2008 i controlli eseguiti dai circa mille dipendenti dell’Agenzia avevano permesso di incamerare 172 milioni di imposte mai pagate, con un incremento quindi del dieci per cento. Ad oggi, la maglia nera del sistema contributivo isolano è appannaggio di piccole imprese e lavoratori autonomi, che provano con ogni mezzo a tenere a bada il Fisco.
«Questi risultati - ha commentato ieri mattina il direttore regionale dell’Agenzia Libero De Angelillis, illustrando l’attività 2009 - sono il frutto dell’impegno e della professionalità dei dipendenti che lavorano con grande dedizione e professionalità».
La parte più consistente delle maggiori imposte accertate proviene dagli oltre settemila accertamenti su piccole imprese e lavoratori autonomi. Inoltre il meccanismo del redditometro, con il confronto fra redditi dichiarati e capacità di spesa riscontrata dall’Agenzia, ha consentito di individuare quasi 640 contribuenti che non avevano dichiarato tutti i loro guadagni, per una maggiore imposta accertata pari 11,3 milioni di euro.
A mettere in allarme il Fisco, in molti casi, è stato il possesso di suv, barche, appartamenti o beni di lusso, sulla carta incompatibile con i redditi dichiarati.
In relazione all’attività 2010, è molto probabile che gli accertamenti eseguiti dall’Agenzia portino nelle casse dello Stato cifre ancora più considerevoli, alla luce di un accordo sottoscritto tra Anci e Agenzia grazie al quale i 377 comuni sardi forniranno dati e informazioni sui contribuenti interessati da eventuali accertamenti. In cambio, gli enti locali riceveranno un “premio” del trenta per cento a valere sull’imposta evasa: «I comuni hanno già strumenti e applicazioni informatiche utili a questo scopo - ha spiegato Angelillis - e occorre soltanto la formazione per imparare a utilizzarli». L’Agenzia ha già organizzato, d’intesa con l’Anci, i primi corsi per rappresentanti dei comuni della Sardegna meridionale, che saranno in seguito estesi anche a quelli del nord dell’isola. Le verifiche su imposte comunali come Ici e Tarsu, possono consentire, ad esempio, di scoprire eventuali affitti in nero, oppure controlli dei vigili urbani su contribuenti che hanno dichiarato di risiedere all’estero e che invece continuano ad abitare nei comuni sardi possono fornire informazioni considerate fondamentali dal fisco in funzione antievasione.