Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Acqua, tariffe aumentate del 6%

Fonte: La Nuova Sardegna
17 marzo 2010

MERCOLEDÌ, 17 MARZO 2010

Pagina 4 - Sardegna

I sindaci contro la privatizzazione. Cherchi: la Regione deve intervenire


ALFREDO FRANCHINI

CAGLIARI. Anche in Sardegna l’acqua sarà privatizzata e i sindaci non solo sono preoccupati ma sono decisi a dare battaglia. I primi cittadini ne hanno parlato nei lavori dell’ultima seduta del Consiglio regionale dell’Anci e hanno deciso di convocarsi per giovedì 25 marzo in assemblea generale.
«L’acqua è un bene di tutti e non deve essere gestita come una merce qualsiasi», è stata la tesi sostenuta dal sindaco di Suelli, Roberto Aru, che ha svolto all’Anci una relazione sullo «stato» del settore idrico. Una situazione che, come tutti gli utenti di Abbanoa sanno, è delicata per una serie di fattori e naturalmente per il rincaro delle tariffe che il commissario dell’Autorità d’ambito ha aumentato del sei per cento, come ha denunciato il presidente dell’Anci, Tore Cherchi.
Il no alla privatizzazione dell’acqua, da parte dei sindaci, è netto. E la data che dovrebbe segnare la svolta è già scritta: il 31 dicembre di quest’anno, giorno in cui, secondo un decreto del governo, cesserà l’affidamento in house del servizio idrico a favore di una gestione totalmente privatizzata o affidata a una società mista pubblico-privata con il socio partecipante almeno al quaranta per cento.
«Tutto questo avviene mentre in Francia stanno tornando indietro dalla privatizzazione», afferma Tore Cherchi, «su un bene primario non devono essere fatti profitti e la privatizzazione all’esterno ha dimostrato di non creare efficienza ma solo maggiori costi per i cittadini». L’Anci si rivolge alla Regione: «Deve rompere il silenzio e battersi per ottenere la deroga prevista dalla legge. La gestione deve restare pubblica». Ma non è tutto. L’associazione dei Comuni è indignata per «il persistere del commissariamento dell’Ato, il Consorzio obbligatorio dei comuni per il servizio idrico integrato. «Il commissario», ricorda Cherchi, «deve limitarsi all’ordinaria amministrazione e indire le elezioni degli organi del consorzio. Invece fa l’esatto contrario: ha aumentato le tariffe e prepara il nuovo Piano d’ambito». Giovedì 25 i sindaci daranno l’ultimatum alla Regione. Se la Giunta Cappellacci non dovesse intervenire potrebbero essere avviata un’azione legale. Infine il ruolo di Abbanoa contro cui i cittadini sono sempre più inferociti: «A ragione», sostiene l’Anci in un documento, «perché la carte dei servizi è spesso disattesa». Una gestione che risente della situazione finanziaria sull’orlo del baratro per la sottocapitalizzazione e per le difficoltà nella riscossione delle bollette. E che porta a gravi disfunzioni come risulta, ad esempio, dagli impianti di depurazione: circa la metà ha problemi strutturali e gestionali. In alcune aree a forte vocazione turistica, dove d’estate la popolazione è moltiplicata, gli impianti non reggono. «Servono azioni urgenti per rendere efficiente il servizio integrato». E servono investimenti.