Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Chiesa sarda festeggia l'arcivescovo

Fonte: L'Unione Sarda
15 marzo 2010

Bonaria. Ieri fedeli, presuli e politici alla messa per i cinquant'anni di sacerdozio

Anche un messaggio del Papa a monsignor Giuseppe Mani

Una grande folla di fedeli e tutto l'episcopato sardo ieri a Bonaria per i cinquant'anni di sacerdozio di monsignor Giuseppe Mani.
La diocesi attorno al proprio vescovo. È stata la gente la grande protagonista della celebrazione per i 50 anni di sacerdozio di monsignor Giuseppe Mani. Improvvisamente è sembrata persino troppo piccola l'imponente basilica di Bonaria e le persone hanno “ripiegato” nel santuario, dove è stato allestito un maxi schermo. Tante, tantissime le persone che hanno voluto partecipare alla funzione di ringraziamento. Semplici fedeli, ma anche le massime autorità civili e militari: il presidente della Regione Ugo Cappellacci, del Consiglio regionale Claudia Lombardo, l'assessore regionale della Pubblica istruzione Maria Lucia Baire, il sindaco di Cagliari Emilio Floris e tanti altri. Una testimonianza per dimostrare il legame tra il presule fiorentino, la città e la regione. Con monsignor Mani sull'altare c'era quasi tutto l'episcopato isolano e più di 150 sacerdoti concelebranti.
IL PAPA All'inizio della messa, il vescovo ausiliare, monsignor Mosè Marcia, ha letto il telegramma, ricco di elogi, inviato da Benedetto XVI. Il Pontefice ha ricordato come «sono noti i tuoi servizi alla Chiesa e come sei preparato e disposto ad assolvere i tuoi compiti sacerdotali». Nel messaggio il Papa ha sottolineato come Giovanni Paolo II lo abbia voluto vescovo ausiliare della diocesi di Roma, poi ordinario militare e quindi arcivescovo di Cagliari: «Anche qui è nota la tua sollecitudine pastorale, hai aiutato le famiglie, le vocazioni». Per Benedetto XVI bisogna «fare l'elogio del tuo governo e delle tue fatiche pastorali». Un applauso ha accompagnato la conclusione del telegramma pontificio. È stato il primo di una lunga serie.
LA MESSA Monsignor Mani è stato ordinato il 12 marzo del 1960: «Sin da bambino», ha ricordato, «ho capito che dovevo essere prete e non ho mai avuto dubbi e ripensamenti. Questo del sacerdozio è stato l'unico desiderio della mia vita. E non mi sono sbagliato a seguire il Signore: ho visto grandi cose, lo dico con 50 anni di fedeltà incondizionata da parte di Dio e la stessa fedeltà c'è stata nella mia povertà». La basilica di Bonaria era gremita, ma i fedeli lo ascoltavano in religioso silenzio. Al termine della messa monsignor Mosè Marcia gli ha regalato, a nome della diocesi, un rosario in filigrana; un altro, in corallo e argento, glielo ha donato il presidente Cappellacci, mentre l'arcivescovo di Sassari e vicepresidente della Conferenza Episcopale Sarda, monsignor Paolo Atzei, gli ha augurato “a cent'annos” nelle diverse varianti linguistiche isolane.
ALESSANDRO ATZERI

13/03/2010