Nei giorni in cui si parla dell'acquisizione di terreni si dimentica un altro problema
Campus: «Fa parte dell'accordo, non si può trascurare»
Nessuno, in queste settimane di acceso dibattito sul futuro del colle di Tuvixeddu, ha pensato alla strada progettata e interrotta.
Tutti pensano ai palazzi, al parco archeologico e a Coimpresa. Ma ci sono soggetti e aspetti, nell'accordo di programma del 2000, che non possono essere trascurati. Ci sono i firmatari “minori” dell'intesa (proprietari di parte dei terreni) che, come è emerso nei giorni scorsi, dicono no alla modifica unilaterale dei patti. E c'è un parco da terminare.
Nessuno, in queste settimane di acceso dibattito sul futuro del colle di Tuvixeddu, ha pensato alla strada. Che fine farà quel tunnel, costato 12,5 milioni di euro mai terminato a causa dei vincoli imposti dalla Regione, che passa sotto il colle di Tuvumannu e muore, incompiuto, a due passi da via Is Maglias? Si faranno mai il secondo tratto, quello che avrebbe dovuto attraversare il canyon e sbucare in via Falzarego, e il terzo, che avrebbe dovuto condurre in via San Paolo? L'argomento è stato ampiamente dibattuto negli anni scorsi (l'ex presidente Soru disse no al secondo e terzo lotto) ma in questi giorni di ripresa della trattativa è scomparso.
STRADA TRASCURATA «Un errore perché la strada è parte integrante dell'accordo», rileva Gianni Campus, assessore comunale all'Urbanistica. «Palazzi, parco e strade sono interconnessi e non si può risolvere un aspetto trascurando gli altri. Quella strada era stata studiata per assolvere a due compiti», ricorda Campus. «Era al servizio del parco e delle nuove residenze, che avrebbero attirato migliaia di persone, ma era anche al servizio della città perché era destinata ad alleggerire, tra gli altri, piazza D'Armi e via Is Mirrionis (e il Polo universitario vicino), viale Merello, viale Trieste, liberandole dalle auto che arrivano dai comuni che gravitano sulla statale 130 (Elmas, Assemini e Decimomannu) e da quelle che si dirigono verso il polo degli uffici di viale Trieste».
LE ALTERNATIVE Il comitato di vigilanza per l'attuazione dell'accordo di programma si è posto il problema, incontrando molte difficoltà. E il progettista di quell'asse viario, Italo Meloni, ha studiato alcune opzioni alternative. «Ma al momento non è stata trovata una soluzione», spiega Campus. «Intanto perché la strada ideale, che passerebbe sotto Tuvixeddu, è impraticabile a causa dell'eccesso di pendenza. Poi perché prima di parlarne bisogna sapere se a Tuvixeddu si costruirà e quanto». Certo è che la società che ha realizzato parte del primo lotto, la Gecopre, ha chiesto i danni e la rescissione del contratto. E che Coimpresa, in sede di comitato, ha detto che se non si realizzerà la strada farà altrettanto. (f.ma.)
12/03/2010