Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I signori del vento in fuga da Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
10 marzo 2010


Ritirati quattro dei cinque progetti presentati alla Capitaneria

Svanisce il progetto, avversato dal territorio, della muraglia eolica lunga 16 chilometri, con 290 rotori e 30 mila ettari da occupare.
di ANTHONY MURONI
I più trionfalisti diranno che l'invasore ha scelto la strada della ritirata. In silenzio, così come senza clamore avevano cercato di sbarcare sul Golfo degli Angeli per installare 290 pale eoliche, occupando una porzione di mare di quasi 30 mila ettari. Quattro dei cinque progetti presentati per costruire un mega-parco eolico (dell'ideale lunghezza di sedici chilometri) tra Cagliari e Pula sono stati ritirati. E quello rimasto in campo (della Trevi Energy di Cesena) è stato ridimensionato, passando da 90 a 33 aero-generatori e perdendo per strada il piano per la realizzazione di un impianto per la mitilicoltura, ai piedi delle torri alte fino a 120 metri fuori dal livello del mare.
CAPITANERIA A confermarlo è il comandante della Capitaneria di porto, capitano di vascello Giuseppe Mastroianni: «Abbiamo seguito in maniera assolutamente neutra quanto previsto dalla legge 241 e dal codice della navigazione a proposito della fase istruttoria a seguito di una richiesta per concessione demaniale marittima», precisa - «Dopo aver esaminato le richieste pervenuteci (cinque, presentate da quattro società) abbiamo fornito risposte molto stringenti dal punto di vista progettuale: a seguito di questo la Trevi Energy ha ridotto il numero di pale eoliche da 90 a 33, rinunciando alla mitilicoltura». E gli altri quattro progetti? «Non abbiamo più sentito nessuno, le integrazioni richieste non sono mai arrivate». Tutto in alto mare. Letteralmente.
LA FUGA Le società che avevano manifestato interesse hanno deciso di soprassedere, probabilmente spaventate dalla mobilitazione popolare scatenatasi all'indomani dei progetti presentati prima nell'Oristanese (a Is Arenas) e poi nel Golfo degli Angeli. I comitati popolari e la mobilitazione avviata in Parlamento, in Consiglio regionale e nelle amministrazioni locali (in testa l'ex presidente della Regione Mauro Pili), unita alle inchieste di stampa, ha consentito di vincere quattro delle cinque battaglie. Resta da capire che fine farà il progetto della Trevi Energy, al quale il territorio continua a opporsi. La strada maestra sembra quella del conflitto di attribuzione sulle competenze per il rilascio della valutazione di impatto ambientale, da sollevare davanti alla Corte costituzionale. In tanti, infatti, chiedono alla Regione di rivendicare la competenza primaria in merito alle concessioni paesistiche.
I PROGETTI Erano cinque, l'ultimo dei quali presentato dalla società Licata Energy di Treviglio (Bergamo) il 29 settembre 2009: l'azienda lombarda chiedeva la concessione per 30 anni di uno specchio di mare tra “Orti su Loi” e Villa d'Orri , per complessivi 2 chilometri quadrati. L'intenzione è quella di installare 20 pale eoliche, in grado di produrre 5 megawatt ciascuna. Altre due richieste sono state depositate il 17 marzo 2009 dalla Sostenergy di Cagliari, per 100 pale eoliche e una capacità d'impianto complessiva di oltre 100 megawatt. Il quarto elaborato tecnico è della Ecopowernet di Varese, che il 15 luglio 2009 ha chiesto in concessione per 50 anni una porzione di circa 5 chilometri quadrati, a tre miglia dalla costa, per installare 80 rotori, per una potenza stimata in 100 megawatt. L'ultimo progetto è quello della Trevi Energy di Cesena: 5 i chilometri quadrati richiesti, 90 le pale che dovevano formare il parco eolico, con l'aggiunta di un impianto per l'allevamento di mitili. Proposta (l'unica ancora in campo) rivista al ribasso, con 33 pale da 3 megawatt l'una.

10/03/2010