Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stop alle auto in centro, la rivolta dei tassisti

Fonte: L'Unione Sarda
8 marzo 2010

No delle società 4 Mori e Rossoblù alla proposta di chiudere al traffico via Manno e via Garibaldi



Via Manno e via Garibaldi senza auto? I tassisti cagliaritani si ribellano e annunciano già azioni di protesta contro l'eventuale decisione del Comune di interdire il loro passaggio nelle due strade. «Ci mancava solo questo», si lamenta Antonio Delussu, portavoce degli 84 tassisti della società 4 Mori. «Premettiamo che siamo favorevoli alla pedonalizzazione, ma i taxi devono continuare a poter passare, altrimenti è la fine. Per attraversare la città da piazza Repubblica a piazza Yenne saremmo costretti ad allungare di molto il percorso e il prezzo della corsa raddoppierebbe, col risultato che i clienti sparirebbero».
RIVOLTA A pensarla così anche Giovanni Frongia, socio-fondatore della cooperativa Radiotaxi Rossoblù cui fanno capo 18 conducenti. «Per scongiurare un'ipotesi del genere - afferma - siamo pronti a tutto, anche a scendere in piazza e bloccare il traffico con le nostre macchine. Questo perché negli ultimi anni il lavoro è calato moltissimo e precluderci la possibilità di transitare in via Garibaldi e via Manno equivarrebbe a darci il colpo di grazia». I tassisti propongono svariate soluzioni, a cominciare dall'installazione di dissuasori mobili. «Basterebbe fornire un telecomando ai conducenti dei veicoli autorizzati a passare e il gioco sarebbe fatto», sostengono. Parallelamente bacchettano l'amministrazione comunale per aver condotto una politica che non tiene conto delle loro esigenze. «Ogni volta che si parla di mobilità - si sfogano Delussu e Frongia - i rappresentanti della nostra categoria non vengono invitati e non si capisce perché, visto che svolgiamo un servizio utilissimo anche in un'ottica di Cagliari città turistica».
Frongia ha ricordato come negli ultimi anni i tassisti del capoluogo si siano impegnati per mantenere i loro mezzi sempre in ordine, pulitissimi e funzionanti. «A nostre spese abbiamo frequentato anche corsi di inglese per rapportarci meglio ai turisti stranieri, ma nessuno ce ne ha dato atto». Un altro nodo da sciogliere riguarda le corsie preferenziali che a Cagliari sarebbero troppo poche. «Si parla del 3% della rete stradale a fronte di una media nazionale che supera il 10%».
PAOLO LOCHE

06/03/2010