“I miei sono appunti in versi, chiamarle poesie è troppo ardito”. Ama definire così, la scrittrice Mari Mura, i testi fino ad ora tenuti nel “cassetto” che han trovato posto nella silloge “L’umore delle parole”.
Una pubblicazione, che a detta della stessa autrice, è nata un po’ per caso, dall’idea di rilegare i contenuti per farne semplice omaggio a famiglia e amici stretti. Gli stessi che l’hanno incoraggiata ad affacciarsi nel grande e complesso mondo dell'editoria. “La poesia non ha la stessa grande attenzione del romanzo e del racconto...” – questa l’analisi scettica della 53enne cagliaritana originaria di Goni, da tempo residente a Viterbo. L’opera è fresca di stampa (maggio 2013), a cura della casa editrice Europa Edizioni che ha creduto nel talento dell’autrice, il libro ha respirato in un amen l'aria prestigiosa del "Salone Internazionale del Libro di Torino" e di "Caffeina", festival culturale di Viterbo.
A Cagliari, l’appuntamento con amici e giornalisti, è fissato per venerdì 20 settembre alle 17, all’interno dei Giardini Pubblici., in viale San Vincenzo.
Il libro. Lo specchio dell’anima, il calderone ribollente di passioni intense e a tratti violente, una rabbia cieca e viscerale alternata alla lotta per l’affermazione della propria identità. La fede, la fiducia sconfinata vero l’arte, verso la parola, è il cuore pulsante di questa silloge. “L’umore delle parole” in cui si dischiude all’attenzione del lettore, con spiccata sensibilità, ma anche con grande ironia, idilli, travagli e contraddizioni di un’anima perennemente in cerca. (prefazione di Flavia Weisghizzi).
Mari Mura. Nasce in Sardegna nel 1960. Da circa 20 anni lavora a Roma e vive nel viterbese, dove ha conseguito la Laurea in Scienze Politiche e coltiva i suoi maggiori interessi. “L’umore delle parole” è la sua prima silloge edita.
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