Quaranta chilogrammi di datteri, frutto di una piccola raccolta fondi, sono stati consegnati e distribuiti durante i 30 giorni di digiuno rituale del Ramadan al carcere di Buoncammino.
L’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Cagliari, in collaborazione con l'Associazione Socialismo Diritti e Riforme, l’Area Educativa e la Direzione del carcere di Buoncammino, hanno promosso l’iniziativa “Ramadan, cultura e preghiera” rivolto ai detenuti di religione islamica. Ciascuno dei detenuti, nei 30 giorni del Ramadan, ha ricevuto i datteri.
L' usanza prevede infatti, che la consumazione del cibo dopo il tramonto sia preceduta dall’assunzione di alcuni datteri.
La donazione di un frutto caro al mondo islamico, è un segno tangibile di cura verso chi vive un difficile momento.
Per non dimenticare che la missione della detenzione è quella del recupero sociale ed umano della persona, e non uno strumento di occultamento e di oblio del disagio.
Il Ramadan, come è noto, costituisce per i praticanti della fede islamica un’occasione di profonda purificazione, di rinascita, di pura preghiera. La fede è, in particolare per i detenuti, un momento di riflessione e di crescita interiore irrinunciabile; fonte primaria di consolazione e di speranza, soprattutto nelle lunghe attese che precedono i processi.
Un atto di rispetto e di attenzione verso una parte della popolazione carceraria; la dimensione della spiritualità costituisce per i detenuti un aspetto di alto valore umano e sociale.
A volte bastano piccoli gesti. Piccoli ma dal forte connotato simbolico.
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